
Aveva ragione Colantuono alla vigilia a non fidarsi del Pescara. Gli abruzzesi si presentano a Bergamo rinvigoriti dalla cura Bucchi-Nobili e sfoderano una prestazione di discreto livello, da squadra ancora viva e decisa a lottare. Peccato per due ingenuità che costano la sconfitta: prima un rigore per un fallo avventato, poi un contropiede scaturito da un calcio d’angolo.
L’Atalanta ringrazia e ne approfitta: la doppietta di Denis timbra una vittoria che vale la salvezza virtuale con largo anticipo e che forse affossa il Pescara. Ma per larghi tratti, soprattutto nel primo tempo, i bergamaschi lasciano a desiderare: poche idee e cattiveria agonistica non ai massimi livelli, tanto che Colantuono più di una volta è costretto a spronare la sua squadra con la consueta energia. La tensione alla fine tradisce il tecnico, che in pieno recupero “sconfina”dal recinto e si fa cacciare dall’arbitro Celi.
Il Pescara ridisegnato da Bucchi e Nobili ha geometrie precise e abbozza buone trame fin dalle prime battute.
I primi venti minuti scivolano via in perfetto equilibrio, senza l’ombra di vere occasioni. A dare la scossa ci pensa D’Agostino, che al 25′ riceve da Sculli e da fuori area fa partire un gran tiro. Consigli resta sorpreso, Pescara in vantaggio. Colantuono si toglie la giacca e prova a dare la sveglia ai suoi, che dopo nove minuti pareggiano. Guizzo di Bonaventura sulla sinistra, Zanon lo stende all’ingresso in area: rigore. Sul dischetto va Denis che fulmina Pelizzoli con un preciso rasoterra. Ma il pallino del gioco torna subito nei piedi del Pescara.
Nella ripresa il Pescara si ripresenta senza D’Agostino, sostituito da Togni. Ma anche privi del loro “cervello” gli abruzzesi continuano a mettere in difficoltà i bergamaschi. Colantuono capisce che serve maggior verve: fuori Giorgi e dentro Brienza. Il Pescara intanto perde Weiss, toccato duro da Stendardo. Al 66′ gli abruzzesi si fanno sorprendere in contropiede. Biondini parte sulla destra e inventa un lungo traversone: la coppia centrale avversaria si fa scavalcare, Denis si trova sui piedi la palla del comodo 2-1. Stop in solitudine e tiro violento che non dà scampo a Pelizzoli. Gli abruzzesi restano in partita fino alla fine, ma non riescono a rendersi pericolosi. Il triplice fischio è una liberazione per l’Atalanta, che adesso si sente più al sicuro.