
Il devastante terremoto, seguito da uno tsunami, che devastò, due anni fa, il nord-est dell’arcipelago, causò la morte di oltre 18.500 persone e una crisi nucleare che per mesi tenne il Giappone e il mondo con il fiato sospeso.
Il Giappone ha ricordato con un minuto di silenzio le vittime. Alle 14:46 ora locale (le 06:46 in Italia), milioni di giapponesi in tutto l’arcipelago hanno ricordato in silenzio i morti e i dispersi per la tragedia e nelle comunità più devastate sono tornati a risuonare gli allerta tsunami.
A Tokyo, il minuto di silenzio ha segnato l’inizio di un sentito e commosso omaggio cui hanno partecipato l’imperatore Akihito e il premier Shinzo Abe, insieme a membri del governo e familiari delle vittime di quella che è stata la peggiore tragedia dalla seconda Guerra Mondiale. Durante la cerimonia, celebrata nel Teatro Nazionale e cui hanno assistito 1.200 persone, l’imperatore, accompagnato dall’imperatrice Michiko, ha espresso il suo «profondo cordoglio per le vittime e le famiglie».
Nel giorno del secondo anniversario del terremoto e tsunami in Giappone, arriva una ‘class action‘ da parte di un gruppo di vittime contro il governo di Tokyo e la Tepco, l’agenzia che gestiva il disastrato impianto nucleare di Fukushima: chiedono maggiori sforzi per ripulire l’area contaminata. I circa 800 querelanti, che hanno depositato la denuncia presso la Corte distrettuale di Fukushima, chiedono 30mila yen (250 euro) al mese al governo e alla Tepco Electric Power Co, fino al ripristino dell’area. I querelanti sono soprattutto abitanti di Fukushima, ma anche di prefetture confinanti. «Chiediamo il ripristino della regione alle condizioni di prima che il materiale radioattivo contaminasse l’area e anche il risarcimento per i danni psicologici», hanno spiegato in un comunicato gli avvocati.
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