
di Claudia Giannone
Cento giorni alla maturità. Cento giorni che separano gli studenti di tutta Italia dal termine del calvario scolastico. Ma come giudicano i ragazzi questo lasso di tempo? Cento giorni sono molti o pochi? Sono tanti i criteri in base al quale decidere.
Si è sempre molto felici quando arriva la fine della scuola: i cento giorni indicano la libertà. Libertà da una prigione che troppo spesso ha tenuto tutti incollati ai libri fino a notte fonda, che ha fatto piangere dal nervosismo e che ha fatto arrivare a voler abbandonare tutto. Ma si sa, le cose si apprezzano maggiormente quando vanno via, piuttosto che quando si hanno tra le mani.
Ma i cento giorni vogliono dire anche cambiare la propria vita, e per sempre. Una volta usciti da quella porta, soddisfatti o meno per l’esito della maturità, tutto scomparirà: la certezza di condividere intere mattinate con le stesse persone, i giorni in cui non si ha voglia di fare nulla, persino le sfuriate con chi si è costretti a vedere per sei ore ogni mattina. E mancherà inesorabilmente.
La giornata trascorsa dagli alunni aquilani non è stata molto diversa dagli altri anni. Tutte le scuole si sono recate a Colle Sapone per i festeggiamenti: uova, farina, salse, con ogni cosa i maturandi sono stati imbrattati.
E subito dopo, tutti a San Gabriele, per assistere alla Messa e alla benedizione delle penne. Un rituale che da anni va avanti, e che sembra rendere felici anche gli alunni del resto dell’Italia: ragazzi da Pescara, Teramo, Chieti, e persino dal Lazio.
Importante, però, la raccomandazione del prete che celebra la messa: “Non serve far benedire le penne, se in realtà non si studia. Per superare la maturità dovrete comunque aprire i libri”.
Non può mancare, poi, un pranzo per coinvolgere l’intera classe. La tradizione indica l’arrostata come pasto preferito, ma spesso si opta anche per ristoranti o pizzerie.
Serata prevista a Villa Giulia, con cena e dopocena insieme ai professori. Saranno presenti tutti i quinti anni della città de L’Aquila, e si prevede una grande nottata.
Ma una cosa è certa: tutti nel corso di questa giornata sono stati bene in compagnia della propria classe. Non importano i problemi che ci sono stati, che ci sono adesso o che ci saranno. Questa è una tappa fondamentale della vita di ognuno, ed è giusto viverla fino in fondo.
Un augurio a tutti i maturandi per questo giorno. E per i cento giorni che verranno.
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