Chiodi: «Con Barca non ci sono punti di divisione»

13 marzo 2013 | 16:20
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Chiodi: «Con Barca non ci sono punti di divisione»

«La programmazione dei fondi 2014-2020 si sta accelerando. E’ indispensabile per dare certezza alle Regioni, agli enti locali e soprattutto alle famiglie e consentire immediatamente l’utilizzo dei fondi all’inizio del 2014, non come è avvenuto il passato». Così il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, dopo l’incontro con le Regioni, a Palazzo Chigi. «Ho condiviso con presidenti delle Regioni – ha aggiunto – il lavoro fatto».

Le Regioni hanno rappresentato al ministro tre punti: adesione al radicale cambiamento di metodo introdotto sulla gestione e sulla spesa dei fondi europei; condivisione alla proposta di integrazione tra fondi ordinari e fondi europei per la realizzazione degli obiettivi. Infine, i governatori hanno espresso al ministro una fortissima preoccupazione in merito al patto di stabilità «che rappresenta – ha detto Barca – un impedimento all’accelerazione della spesa dei fondi che ho reso più forte, rendendo più cogenti i target per i prossimi mesi».

«Con il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca abbiamo condiviso quasi tutto, non ci sono punti di divisione». E’ positivo il giudizio sull’incontro tra le Regioni e il ministro Barca che arriva dal presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi. «La parte più importante – ha aggiunto – è l’idea di unire i fondi per le politiche ordinarie a quelli comunitari. Abbiamo fornito le nostre osservazioni ed è stato stilato un calendario di incontri».

Il presidente Gianni Chiodi ha poi sottolineato il dato che emerso nella riunione odierna dei Presidenti di Regione: «La condivisione da parte della conferenza delle Regioni della nostra posizione di rimuovere quel vulnus che è stato creato con il decreto sviluppo in materia di trivelle off-shore mi sembra un passaggio politico rilevante».

In sede di Conferenza il presidente ha parlato della necessità di «rimuovere il limite delle 6 miglia inserito nel decreto sviluppo entro il quale è possibile fare interventi del tipo di Ombrina mare e reinserire invece la delimitazione contenuta nella precedente normativa Prestigiacomo che spostava a 12 miglia questo genere di interventi. In questo senso le Regioni italiane convengono con questa nostra proposta e nei prossimi giorni ci saranno i passaggi politici necessari per avviare la modifica».

Lo spostamento sul tavolo nazionale delle Regioni della questione Ombrina mare, sulla quale Chiodi ha confermato «la netta contrarietà della Regione Abruzzo», ha fornito ad altre regioni, Basilicata e Calabria, l’occasione per illustrare esperienze simili sulle acque prospicenti i propri territori e facendo emergere dunque che quella abruzzese non e’ l’unica “vertenza trivelle” in atto.

«Io credo – ha aggiunto Chiodi – che si siano messe in atto delle ottime iniziative politiche che porteranno sicuramente a dei risultati. Dobbiamo anche comprendere che la competenza sull’off-shore è esclusivamente nazionale, ma stiamo svolgendo tutte quelle azioni di natura politica e di proposta legislativa al Parlamento per cercare di contemperare i diversi interessi che esistono tra le Regioni e i governi centrali. Sul territorio, invece, dove abbiamo qualche competenza, abbiamo fatto una legge che da una parte ha evitato l’esame della Corte Costituzionale e dall’altro ha messo in sicurezza e garantito l’integrati del territorio stesso. Sono convinto che stiamo facendo un ottimo lavoro e se c’è bisogno di fare un ricorso giurisdizionale, lo faremo».