
di Alessia Lombardo
Una passeggiata fuori porta per evadere dai ritmi frenetici della quotidianità. Un mix fra il mare d’inverno, mosso e malinconico, e uno spettacolo artistico degno di nota.
Grottammare alta, antico paese medievale in provincia di Ascoli Piceno, d’estate meta di turisti e sposi forestieri pronti a dirsi ‘sì’ nella chiesa di San Giovanni Battista, d’inverno è quasi disabitata, ma comunque affollata nei vicoli stretti da famiglie e coppie di fidanzati.
Non manca chi, pieno di buona volontà e forze, opta per la promenade sportiva fin su al Castello, con i gradini sempre più ripidi man mano che si sale. Una volta in cima, prima di imbattersi nella tortuosità del ritorno, si scorge da un lato la vita canonica con i ritmi serrati dell’autostrada, dall’altro ci si perde nell’infinità del mare. È quasi un out-out.
Un borgo di una volta con viuzze ciottolate che trasudano di storia: se si chiudono gli occhi si può immaginare di essere nel medioevo con tanto di abito dell’epoca.
Se si potesse spegnere il cellulare poi il viaggio nel tempo sarebbe ancor più suggestivo. Archi stupendi, strade strette, uguali al punto da confondere. Un labirinto per i turisti più smemorati. Fiori a cascata nei balconi di case antiche.
Un cane padronale si avvicina: è bianco e piccolo come quello della pubblicità della scottex.
Siamo nel centro dell’antico borgo: Piazza Peretti accentra intorno al suo spazio i principali edifici pubblici del vecchio comune: la chiesa di San Giovanni Battista, il palazzo comunale, il Teatro dell’Arancio, la torre civica.
Ecco le famigerate Logge, bellissime da rubare la scena alla sobria e rigorosa chiesa di San Giovanni Battista.
Lì, stile Ponte Milvio, qualcuno ha suggellato l’amore con i lucchetti. Il rumore del mare fa da sottofondo.
La curiosità porta a leggere tutto sulle Logge del Teatro dell’Arancio, il cuore della città antica, chiamato così per una rigogliosa pianta che era collocata al centro della piazza antistante.
Il teatro dell’Arancio è uno dei settantatré teatri storici presenti nelle Marche, sedici dei quali si trovano nella provincia di Ascoli Piceno. Un suggestivo presepe vivente è affisso sulla parete. La statua di Papa Sisto V sorveglia dall’alto, sottolineando il legame con la città natale. Per visitare la Chiesa occorre tornare in estate. Un indiscusso patrimonio culturale, un fiore all’occhiello della nostra Italia. Una passeggiata straordinaria a solo un’ora dall’Aquila.