
di Antonella Calcagni
Aumenta vertiginosamente il numero degli assegni “cabrio” e delle promesse di “Pagherò” non mantenute. Il bollettino dei protesti nella provincia dell’Aquila e soprattutto nel capoluogo è un cimitero del credito.
In difficoltà non sono solo gli aquilani, ma anche le imprese che lavorano in città che emettono effetti fuori piazza. Il presidente della Camera di commercio Lorenzo Santilli esprime preoccupazione per tutti gli imprenditori protestati che sono, gioco forza, tagliati fuori dall’accesso al credito fino alla riabilitazione che avviene dopo 5 anni.
C’è una crisi di credibilità per le aziende aquilane e non solo. Questo il punto sintetizzato dal bollettino dei protesti, il vero cimitero degli imprenditori che qualche volta si imbarcano in imprese più grandi di loro, o aspettano invano i soldi dal pubblico che continua ad avere tempi biblici.
Nel solo mese di gennaio e febbraio, rivelano i dati messi a disposizione dal direttore Cia Fausta Emilia Clementi e dallo stesso presidente, nella città dell’Aquila sono stati 90 gli assegni protestati per un totale di 424 mila euro; sono invece pari a 256 le cambiali protestate per 487.272 mila euro. Il totale degli assegni nella provincia è 265 per un importo di 892.302 euro e 1.047 cambiali (pagherò) per 1.515.698 euro.
[i]Annus horribilis[/i] il 2012 durante il quale si è registrata una impennata di protesti in assegni e cambiali rispetto al 2011. Si è verificato in città un aumento di cambiali del 40% circa, si è passati infatti dalle 982 del 2011 (per 2.697.557) alle 1.649 del 2012 per un totale di 3.474.092. Più contenuto invece l’aumento degli assegni protestati: 437 nel 2012 contro i 328 dell’anno precedente, ossia 2.703.779 rispetti a 1.923028 euro.
Sul territorio provinciale il fenomeno rispetta il trend. Nel 2011 gli assegni in bianco erano 1.369 (per 7.289.711) balzati a 2.047 (per oltre 10 milioni di euro nel 2012). Le cambiali nel 2011 erano 5.768 (10 milioni di valore)diventate 7.592 per circa 12 milioni. Alle cifre citate sono da aggiungere le tratte accettate e non accettate, ben 13 nei primi 2 mesi di quest’anno per un totale di circa 30 mila euro. Tali effetti erano 64 l’anno scorso e 86 nel 2011. La diminuzione di questo tipo di effetti protestati sembra dimostrare la crescente sfiducia che il pianeta del credito e soprattutto dei garanti nel caso delle tratte ha nei confronti degli imprenditori.