Zona Franca Urbana, incontro all’Ance

19 marzo 2013 | 10:46
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Zona Franca Urbana, incontro all’Ance

di Antonella Calcagni

La folta platea di imprenditori e di rappresentanti di categoria ha rumoreggiato quando il dirigente del ministero Carlo Sappino ha fatto intendere di non avere la ricetta per fugare tutti i dubbi sulla zona franca. Il problema deve essere sciolto in sede Europea, ha ammesso.

In ogni caso ieri nella sede dell’Ance sono state poste le basi per un piano B in attesa che l’Europa decida.

In occasione dell’incontro informativo organizzato dalla Camera di Commercio si è appreso che le domande pervenute al ministero sono appena 62 rispetto ad una stima di circa 7 mila beneficiari. Se tutti facessero domanda si avrebbe una risorsa di circa 12 mila euro per ogni azienda.

A bloccare l’invio della domanda fino oggi è una dicitura del modulo che potrebbe mettere nei guai i richiedenti ossia “di non aver beneficato di aiuti in de minimis”. Un dilemma per tutte le aziende già esistenti che invece hanno ricevuto l’abbattimento dei contributi Inps-Inail e potrebbero aver già eroso il tetto dei 200 mila euro in tre anni. A tutti costoro il dirigente del ministro Carlo Sappino ha consigliato di inviare la domanda dichiarando di non aver ricevuto aiuti congelando tuttavia l’acquisizione concreta dei benefici fino a quando l’Europa avrà deciso sulla questione dei contributi Inps e Inail (se siano o no aiuti di stato). La decisione è attesa per l’inizio dell’estate.

Il funzionario pubblico ha ammesso che in materia di zona franca c’è «scarsa chiarezza, ci auguriamo che si possa risolvere con il nuovo governo, quando ci sarà un nuovo governo. Il mio consiglio – ha precisato Sappino – è di dichiarare comunque l’ammontare dei benefici connessi alla sospensione delle imposte e di non tacerlo e di attendere, per poter usufruire del de minimis, che si sciolgano i problemi. Non abbiamo alternative concrete nell’immediato».

Sappino ha ricordato che «non si può cumulare il de minimis con altri aiuti in regime de minimis ma con qualsisi altro aiuto autorizzato dalla Commissione europea. Non esiste nessuna decisione, ma un atto formale della Commissione sulla base del quale l’Inps ha emanato la famosa circolare. La lesione dei princìpi comunitari c’è se l’impresa fruisce effettivamente dei benefici».

Insomma stando così le cose a beneficare davvero degli aiuti della zfu saranno soprattutto le imprese nuove nate che non hanno già beneficiato dell’abbattimento delle tasse. Battaglia persa invece anche per gli ordini professionali che non sono riusciti ad essere inseriti nel regime di aiuti. Intanto il 10 aprile prossimo scadrà il termine per presentare le domande sia in via telematica sia per raccomandata.

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