
Cresce la richiesta ma le riserve di Patate del Fucino sono in crisi. La produzione di quest’anno è stata normale, la richiesta del mercato è risultata buona e costante sin dall’inizio della raccolta, per cui le riserve della zona iniziano a scarseggiare.
L’annoso problema della conservazione delle patate torna attuale come ogni anno.
«Quest’anno le produzioni sono state normali», ha spiegato Dino Iacutone, agricoltore e ex presidente del Consorzio di bonifica, «il mercato ha tirato bene fin dall’inizio e di conseguenza ci si è ritrovati ora con poche patate a disposizione e con una richiesta sempre crescente.
Inoltre, c’è sempre il problema della carenza di strutture che impedisce agli agricoltori di lavorare a lungo raggio». Le strutture per conservare le patate, infatti, sono sempre meno e spesso i contadini si ritrovano costretti a non poter produrre più di tanti ortaggi proprio perché non sanno come mantenerle.
Molti agricoltori stanno iniziando a valutare la necessità di cambiare modalità di produzione e di puntare sulla conservazione. «Il prezzo medio delle patate quest’anno è stato di 25-32 euro al quintale per quelle non trattate, fino a 40 per quelle conservate», ha continuato Iacutone, «è normale che, se ci fossero state più patate conservate, i contadini avrebbero potuto produrre e vendere maggiori quantitativi. Per questo è necessario realizzare celle frigorifero, magari con impianti fotovoltaici sopra, in modo da mantenere i prodotti e poterli vendere anche fuori stagione».
Le patate del Fucino schizzano a 40 euro al quintale, ma i contadini continuano a lottare con la carenza di strutture. Sembrano finiti i tempi duri per le celebri patate del Fucino.
Dopo le annate nere, che hanno visto i tuberi di casa nostra scendere fino a 10 euro al quintale, lentamente si è risalita la china fino a sfiorare addirittura la soglia dei 40 euro. Una cifra importante che viene spesa tranquillamente dai grossisti per accaparrarsi le ultime partite di patate sul mercato.
Il maltempo imperversa, intanto, mandando in crisi le altre colture.
In questi giorni, infatti, molte aziende hanno migliaia di piantine di insalata da interrare ferme nei depositi a causa delle troppa acqua nei campi. Le abbondanti piogge hanno allagato completamente le terre del Fucino e hanno costretto i contadini a ritardare il lavoro con prospettive preoccupanti.
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