
di Gioia Chiostri
Figli e figlie di tutto il mondo, e di tutte le credenze, ieri hanno festeggiato il proprio genitore maschile: chi lo ha rassomigliato ad un Achille guerriero, chi a l’orso Bruno della Vodafone e chi, ancora, ad un eroe da fiaba. Eppure, ad un solo giorno dalla Festa del Papà, i padri di sempre tornano a fare la vita di sempre, in perenne conflitto con le mogli e la propria prole progressista.
Tra divorzi, separazioni, alimenti e affitti da pagare a fine mese, la vita del papà single, colui che ha dovuto reinventarsi da solo, che ha dovuto fare a gara con la mamma per conquistare affetto e considerazione da parte dei figli condivisi, è mutata di molto.
Accudendo da solo i figli, il papà, deve mettere in atto anche e non solo alcuni atteggiamenti più prettamente materni, ad esempio, che in molti casi sente innaturali dal punto di vista psicologico. Eppure questa condizione di padre single, se vissuta nel modo giusto, può diventare un’occasione per uscire dalla gabbia indorata di un ruolo paterno vissuto in modo abitudinario e riscoprirne i pregi, i valori e le possibilità.
Con la separazione, il papà single diviene obbligato dalla situazione a sperimentare cose nuove, come trascorrere del tempo in esclusiva con i bambini, e questo mette l’uomo di fronte alla necessità di dialogare meglio e più spesso con i figli, di rinvigorire il suo ruolo di portatore di valori paterni e di trasmettere alla prole un esempio di ruolo maschile, l’unico che dovrebbero ereditare per via diretta, ossia la spinta all’indipendenza e al distacco progressivo dalla figura materna, l’autorità e il senso della tradizione.
Questa occasione di rinnovarsi come uomo e come padre però non si compie da sé, come molti credono. Bisogna volerlo, è una forma mentis che bisogna raggiungere. Il ruolo da genitore singolo, regala delle situazione inconsuete, che possono aiutare il padre a cambiare atteggiamento con i bimbi, a spezzare quella routine familiare da tempo consolidata e non più, evidentemente, serena, dal momento che ha condotto ad una dura separazione.
L’essere diventato single obbliga un papà a ridefinire meglio il proprio ruolo: può mostrare ai figli la sua forza di reazione e la determinazione, trasmettendo di più i valori tipici dell’istanza maschile paterna, tra cui il riconoscimento, la legittimazione, la volontà di essere l’unico padre effettivo.
Il papà single cucina, fa le faccende di casa, è originale nella scelta del “cosa fare con i figli” il sabato o la domenica , cerca di avere maggior successo nella vita come uomo, e scopre alcuni aspetti materni e femminili che aveva forse abbandonato o delegato alla sua, un tempo, dolce metà. Analizzando i dati che l’Eurostat (Ente statistico ufficiale europeo) ha rilasciato lo scorso anno, il 4,5% delle Famiglie europee nell’anno 2009 era costituito da un genitore solo con figli. La quasi totalità di questi nuclei familiari (il 4% per l’esattezza) erano rappresentati da mamme single, con una percentuale che sembra crescere anno dopo anno e che, mescolandosi ai nuove tipologie di famiglie (omosessuale ed allargata) stanno cambiando sempre di più il concetto stesso di nucleo familiare.
La circostanza diventa ancor più spinosa quando da uno studio di eDarling sull’argomento, si viene a sapere che il 31% degli uomini scapoli e senza figli non avrebbe accettato mai di uscire con un partner con prole, mentre al contrario il 40% delle donne senza prole avrebbe volentieri considerato come potenziale compagno un uomo con progenie al seguito. E questa è solo la prima situazione dettata dall’aberrante pregiudizio che vedrebbe un papà single ( o mamma) come una figura ambigua, non ben acclimata nella società, forse ancora non ben accettata.
Inoltre gestire un rapporto di coppia diviene in questa maniera una sfida che in pochi si sentono di sostenere, proprio perché il primo pensiero va alla prole, e al loro benessere psicologico. In questo caso molti papà single preferiscono spesso attendere che i figli crescano o maturino abbastanza prima di concedersi il tempo, meritato, di tornare a cercare l’amore e la stabilità di coppia.
La Festa del Papà, per i padri che sono rimasti soli e che affrontano la difficoltà della vita di prima, con un retroscena nuovo e nient’affatto protettivo, come può essere quello familiare, dovrebbe andar festeggiata ogni giorno: ricordare che quel papà che porta a fare shopping la figlia, o che cucina per la squadra di calcio del figlio, c’è tutti i giorni, e non solo il weekend; che tutti i giorni va apprezzato e ammirato per essere un supereroe della sua inesplorata quotidianità.