Sanità Abruzzo: «Ridotti debiti, ora puntiamo alla qualità»

L’Abruzzo è tra le «cinque Regioni con i conti sanitari in attivo, ed è anche l’unica che ha ridotto le tasse e non ha aumentato i ticket per propria scelta». Lo chiarisce il commissario ad acta per la sanità, Gianni Chiodi, analizzando le risultanze del “Rapporto Oasi 2012”, realizzato dall’università Bocconi di Milano.
«Il rapporto – chiarisce Chiodi – evidenzia che prima di chiedere nuovi sacrifici fiscali ai contribuenti, hanno chiuso il bilancio con leggeri attivi solo Lombardia, Veneto, Umbria, Marche e Abruzzo. Tutte le altre sarebbero andate in rosso. La nostra regione nel 2006, in sede di verifica dei conti della sanità da parte dei ministeri è rientrata tra quelle non in grado di assicurare stabilità ai conti della sanità e con la legge finanziaria dello stesso anno, in seguito alla procedura di diffida ed affiancamento gestionale è stata obbligata all’aumento automatico massimo dell’aliquota Irap che dell’addizionale Irpef».
Procedendo nella sua analisi, il commissario aggiunge che secondo l’osservatorio Uil sulle politiche territoriali a livello di singole regioni, a causa dei conti non in ordine della sanità in tre Regioni (Campania, Calabria e Molise) l’aliquota dell’addizionale Irpef è al livello massimo ovvero il 2,03 per cento, mentre in altre regioni (Lazio, Abruzzo e Sicilia) e all’1,73 per cento.
L’Abruzzo è l’unica regione che ha attuato la riduzione delle addizionali fiscali regionali a partire dall’anno d’imposta 2012, per un importo complessivo stimato in 40 milioni di euro, di cui 22 relativi all’Irpef e 18 all’Irap.
Per l’Irpef è prevista una riduzione dello 0.23 per cento (dall’attuale 1.73 per cento all’1.50 per cento) per i redditi fino a 15mila euro, e dello 0.11 per cento (dall’attuale 1.73 all’1.62) per quelli compresi tra i 15 e i 28mila euro. Per l’Irap, invece, è previsto un taglio dello 0.22 per cento per tutti i settori, fatta eccezione per il comparto agricolo, per cui la riduzione e’ fissata all’1 per cento.
«Nonostante la nostra regione sia in piano di rientro – commenta il commissario Chiodi – siamo stati autorizzati dal ministero dell’Economia dopo che si è proceduto al controllo dei nostri conti e della appropriata erogazione dei livelli essenziali di assistenza, a ridurre le tasse dei cittadini abruzzesi, mentre le altre regioni con i conti in rosso le hanno dovute aumentare».
«Fra l’altro – continua Chiodi – avendo messo a posto i conti, nel 2015 quando avremmo finito di pagare i debiti di una cartolarizzazione, faremo un ulteriore riduzione fiscale: a quel punto l’Abruzzo diventerà un faro nazionale per quanto riguarda le politiche di gestione della finanza pubblica. Inoltre, è in diminuzione il debito che pesa sulle spalle degli abruzzesi, l’indicatore, dato dal rapporto tra i disavanzi maturati dalle aziende e la popolazione residente nel 2011 per la prima volta, dopo oltre un decennio, torna positivo. Globalmente da -68,78 euro pro capite nel 2009, già notevolmente diminuito rispetto agli esercizi precedenti, nel 2011 l’indicatore è positivo: si maturano 35 euro pro capite di avanzo».
La Regione Abruzzo, proprio perchè interessata all’opinione dei suoi cittadini, sta partecipando come regione pilota in una ricerca promossa dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali finanziata dal ministero della Salute sulla “Sperimentazione e trasferimento di modelli di empowerment organizzativo per la valutazione ed il miglioramento della qualità dei servizi sanitari”, al fine di realizzare un’indagine conoscitiva nazionale sulla qualità delle strutture ospedaliere secondo la prospettiva del cittadino.
Hanno preso parte all’iniziativa 16 Regioni e sono state analizzate 54 strutture sanitarie a campione sia pubbliche che private e nel 2013 tale analisi riguarderà tutte le strutture dell’intero territorio nazionale. I quattro fattori dell’umanizzazione analizzati sono:
– Processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona che come media dei 54 ospedali delle 16 Regioni è pari a 6,2 su un punteggio massimo di 10 e per le strutture abruzzesi analizzate la media è pari a 5,56 con un punteggio di 7,54 dell’Ospedale Santo Spirito di Pescara;
– Accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura, la media dei risultati dell’intero campione è 7,0 e per le strutture abruzzesi è 6,96;
– Accesso alle informazioni, semplificazione e trasparenza a livello di intera ricerca la media del campione è 6,7 ,per le strutture abruzzesi analizzate è 7,3, quindi superiore alla media derivante dai dati ottenuti dai 54 ospedali;
– Cura della relazione con il paziente/cittadino come risultato della media di tutte le strutture prese ad analisi è 6,9 per le strutture abruzzesi è 5,74.