Gli aquilani riscoprono l’antica Amiternum

22 marzo 2013 | 14:36
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Gli aquilani riscoprono l’antica Amiternum

di Antonella Calcagni

Gli aquilani riscoprono l’antica Amiternum grazie al Fai. I due siti archeologici (teatro e anfiteatro) saranno al centro delle giornate di Primavera. Il presidente della delegazione Fai, Andrea Tatafiore ha spiegato che i due siti saranno aperti domani e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

La storia affascinante del teatro e dell’anfiteatro, oggetto di recenti ulteriori scavi, sarà svelata da una ventina di giovani Ciceroni del Fai: studenti del liceo artistico e del liceo musicale dell’Aquila che sono stati formati con lezioni teoriche anche in situ, dal professor Elpidio Valeri. Una occasione per i ragazzi che potranno amare il proprio territorio attraverso la conoscenza.

Il sindaco Massimo Cialente ha colto l’occasione per annunciare la volontà di trasformare i due siti in parco archeologico. «Lì si deve continuare a scavare – ha aggiunto – Si tratterà di trovare i fondi. L’area è attraversata anche dalla strada nazionale; quindi ipotizziamo di realizzare una variante per dare continuità al sito. Vogliamo peraltro bonificare la vecchia cava che domina la collina dell’anfiteatro prevedendo di riutilizzare così le macerie. Con questo passaggio il sito sarà inserito a pieno titolo nel progetto di rilancio turistico della città. Sarà necessario farlo dialogare anche con la necropoli di Fossa».

Cialente ha inoltre sottolineato di aver trovato i fondi per la manutenzione di tutte le fontane cittadine, comprese quella delle Novantanove cannelle.

Anche l’assessore Stefania Pezzopane ha posto l’accento sulla necessità di un circuito dei siti archeologici.

La vera novità della due giorni sembra essere rappresentata da uno studio compiuto da Piercesare Stagni sulle ricette degli antichi Sabini. «Avremmo voluto degli [i]stand[/i] per riprodurre i piatti tipici – ha spiegato – ma per questa edizione non è stato possibile. Lo faremo sicuramente prossimamente. Le ricette saranno dunque illustrare nei nel sito di Amiternum. Chi vorrà potrà cimentarsi ad esempio nella riproduzione del Garum: una salsa fatta di pesci macerati e aceto che gli antichi sabini colonizzati dai romani usavano per condire ogni pietanza, pane compreso». Tanti inoltre i piatti a base di farro, pappette fra cui l’antenato del porridge tanto amato dagli anglosassoni.

Al progetto didattico hanno partecipato le professoresse Enza Turco e Linda Ciammola. Entrambe hanno sottolineato l’entusiasmo dei ragazzi che saranno premiati in termini di crediti formativi.