
Il Capo dello Stato ha conferito l’incarico di formare il governo al segretario del Pd, Pierlugi Bersani.
Toccherà a Bersani verificare l’esistenza di un sostegno parlamentare forte alla Camera e al Senato.
«Servono ponderazione ed equilibrio» e sono «infondate le polemiche sulle lungaggini» ha dichiarato il Capo dello Stato. Bersani ha la maggioranza assoluta alla Camera ma non al Senato.
La situazione è di stallo: Svp, Psi e Sel chiedono un incarico per Bersani, che vorrebbe «mettere il Parlamento di fronte all’assunzione di responsabilità».
Berlusconi ha un’idea diversa: «Vi sono tre forze di pari entità, una di queste forze non è disponibile a una collaborazione con le altre. Restano in campo il dl e il Pd, a cui incombe la responsabilità di dare un Governo al Paese».
Il segretario del Pd punta a ‘bruciare i tempi’, Grillo non darebbe la fiducia neppure a un Governo Grasso.
Crimi dice no anche a Zagrebelsky. Ieri la Lega è salita al Quirinale insieme al Pdl. Oggi Roberto Maroni si dice fiducioso che Napolitano «saprà trovare una soluzione».
Quale? Maroni è contrario a «governi di larghe intese».
«Piuttosto che rimanere nel guado per un tempo indefinito – dice il segretario del Carroccio – sarebbe opportuno tornare alle elezioni». Scelta Civica chiede responsabilità «alle principali forze politiche disponibili sulla strada dell’Europa».
Napolitano, il cui mandato scadrà a maggio, non può sciogliere le Camere. Dal 15 aprile i parlamentari e i delegati regionali dovranno eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.