
«Nella tanto attesa giornata di inizio della primavera e della Ricostruzione, Barca e Letta sono venuti finalmente a spiegarci qual è stato finora il problema che ha bloccato la città: la nostra sfiducia!» lo scrive in una nota l’associazione 3e32.
«E noi – prosegue – che nella nostra ingenuità ci eravamo concentrati sulle inefficienze e gli sprechi di una struttura commissariale ipertrofica, sulla mala gestione dei fondi per i primi interventi (quel progetto Case che oggi anche la Corte dei Conti giudica troppo costoso), sugli scandali delle cricche che hanno inquinato da subito la gestione degli appalti all’Aquila. Noi, che col nostro generoso ma ingenuo buonsenso abbiamo preteso che prima di ricostruire si togliessero magari le macerie! Noi che non potevamo capacitarci di tutti quei fondi bloccati per incapacità, smarriti nei meandri della burocrazia e nei rimpalli Chiodi-Cialente, bloccati dai tentativi di truffa o dirottati puntualmente su altri territori e per altri scopi dal nostro Presidente –Commissario».
«Che sciocchi siamo stati a perdere di vista il problema reale: la fiducia!
Che sciocca – si legge nella nota – quella nostra avversione verso la benevola propaganda del “miracolo aquilano” e che ingrata quell’ indignazione per essere poi scomparsi dai media! Che pretesa bizzarra, poi, abbiamo avuto di partecipare alle decisioni sulla nostra città! E che esagerazione è stata quella mancanza di fiducia in un vicecommissario condannato e in un Prefetto indagato.
E’ vero, lo ammettiamo, ci siamo indignati per le continue operazioni di facciata, per le sfilate dei famosi “saggi”, per gli annunci a cadenza periodica e in pompa magna dell’avvio della ricostruzione, mentre le nostre case cominciavano a marcire per l’incuria e la città prendeva l’odore si muffa.
E’ vero, ci è mancata la fiducia».
«Eppure – scrivono rivolgendosi al ministro Barca – le sue spruzzate al bergamotto non valgono a ridarcela, anzi ci puzzano di presa in giro, guardi un po’. Perché il suoi invito alla fiducia e all’ottimismo, nella situazione in cui ci avete portato, ci ricorda tanto chi per sconfiggere la crisi economica ci invitava a spendere!
Il suo augusto accompagnatore di oggi (non si sa bene a che titolo , il sempre serafico Gianni Letta, ci rimprovera addirittura di aver riempito le nostre carriole di sfiducia, davanti ai nostri amministratori. Quegli stessi che un giorno si uniscono alle carriole e il giorno dopo sfilano al vostro fianco; che un giorno prendono posto in prima fila alle nostre manifestazioni, e il giorno dopo presenziano compìti alle vostre cerimonie di premiazione.
Nel ringraziare voi per la dritta e i nostri fantastici amministratori che ancora vi stendono i tappeti rossi per farvi venire a insultarci in casa nostra, vi invitiamo a festeggiare in piazza con noi questa mirabolante ricostruzione, con una bella spruzzata di fiducia in mezzo alle nostre macerie».