Ricostruzione, «L’asse centrale è illegittimo»

22 marzo 2013 | 16:52
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Ricostruzione, «L’asse centrale è illegittimo»

«Nel corso dell’”evento mediatico” organizzato per la giornata di ieri 21 marzo, il ministro Barca, elencando i suoi ormai famosi “figli della sfiducia”, mi sembra abbia fatto espresso riferimento ad un mio intervento pubblicato su diversi quotidiani nell’edizione di domenica 18 marzo e sui quotidiani online. Nell’articolo evidenziavo alcune palesi illegittimità del provvedimento presentato dall’assessore Pietro Di Stefano relativo al cronoprogramma della ricostruzione ed alla priorità del cosidetto asse centrale, illegittimità peraltro citate dallo stesso provvedimento» è quanto scrive in una nota Paolo Calvi Moscardi.

«Premesso che devo sinceramente riconoscere l’impegno profuso dal ministro Fabrizio Barca nel suo ruolo di “ministro del cratere” – continua – mi sembra che sia possibile trarre ulteriori argomenti a sostegno della mia tesi proprio dall’intervento del ministro, il quale ha citato il comma 1 dell’art. l’art. 67 quater del dl 83/12 quale norma che legittimerebbe il provvedimento sull’asse centrale.

Al contrario, il succitato provvedimento legislativo elenca ben altre priorità, citando come “obiettivi” della ricostruzione il rientro della popolazione nelle abitazioni attraverso la ricostruzione e il recupero degli edifici pubblici o di uso pubblico, con priorità per gli edifici strategici, e degli edifici privati residenziali, con priorità per quelli destinati ad abitazione».

«Sulla G. U. n. 63 del 15.03.13 – spiega – è stata finalmente pubblicata la delibera Cipe del 21 dicembre, con cui vengono ripartiti i fondi per la ricostruzione.

Tale delibera individua dei “criteri prioritari” per l’individuazione degli aggregati sui quali effettuare i primi interventi; in particolare, per il Comune dell’Aquila, i criteri prioritari sono l’ubicazione degli aggregati nel cosiddetto “asse centrale” e nei cosiddetti “quarti”, con preferenza per quelli di più facile cantierabilità e gestione logistica, ed il grado di completezza dei progetti di riparazione/ricostruzione».

«Pertanto – prosegue Moscardi – premesso che “la priorità delle priorità” è il rientro dei residenti, devono essere finanziati, prioritariamente anche ai quarti storici della città oltre l’asse centrale e, ovviamente, vanno privilegiate le esigenze logistiche ed i progetti già approvati, autorizzati o istruiti.

Il provvedimento sull’asse centrale non tiene conto delle norme sopra citate e delle altre già elencate nel mio precedente articolo e, pertanto, è illegittimo; l’asse centrale non è “la priorità” ma una delle priorità e non può comunque bypassare interventi urgenti, approvati o in via di approvazione e non rinviabili, gli interventi cantierabili e le esigenze di logistica.

«Mi auguro sinceramente che il Consiglio comunale – conlude – vorrà accogliere, nella prossima riunione del 28 marzo, l’emendamento proposto dall’opposizione nel Consiglio comunale del 21 marzo e considerare il provvedimento sull’asse centrale come un mero atto di indirizzo, ripartendo equamente le risorse tra le priorità espressamente individuate e sancite dalla legge».