Facebook: «I segreti che non vi ho detto»

23 marzo 2013 | 09:53
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Facebook: «I segreti che non vi ho detto»

di Gioia Chiostri

Ogni giorno si ha a che fare col mal di testa da computer, ergo col facebook weekend (ricordate?). Oggi, per tutti voi che “I <3 fb”, si andrà alla scoperta dei segreti più nascosti del social network principe del mondo on – line.

Quando il sito aprì nel 2004, il primo a finanziare il progetto fu un certo Peter Thiel, co-fondatore di Paypal: i suoi cinquecento mila dollari contribuirono, infatti, alla nascita del fenomeno facebook (altro che il genio incontrastato di Zuckerberg). Nei primi mesi di apertura, facebook rischiò di essere chiuso a causa di una causa legale intentata dai creatori di un altro sito concorrente, cioè ConnectU: i suoi creatori accusarono Mark Zuckerberg di aver rubato loro l’idea e la tecnologia del social network. La diatriba fu risolta per vie extragiudiziali, con il versamento a favore di ConnectU di una somma di denaro ad oggi ignota.

Anche il dato topico, per facebook, è un dato significativo: nonostante il network sia nato in America, facebook è un fenomeno prevalentemente globale; il 70% dei suoi iscritti risiede al di fuori degli Stati Uniti. Non per niente le sue pagine sono disponibili in ben 70 lingue. In Danimarca circa la metà della popolazione è iscritta a facebook. Inoltre, tra i siti più visitati al mondo, facebook si trova al secondo posto, subito dietro a Google (che ha la medaglia d’oro) e davanti a Youtube; Twitter si trova in undicesima posizione, mentre MySpace solo alla diciannovesima. Passiamo ai segreti più “intimi”: le sei pagine che contano più fan facebookkiani sono: 1. Texas Hold’ em Poker, 2. Michael Jackson e 3. Mafia Wars. Curiosa la collocazione di Vin Diesel, che si aggiudica il quinto posto.

Nel 2006 Yahoo offrì un miliardo di dollari per l’acquisto di facebook, ma il miliardario Mark rifiutò, tant’è che nel 2009, il sito fu valutato per una cifra pari a 4 miliardi di dollari; oggi, vale tra i 7.9 e gli 11 miliardi. Numero ancor più rilevante è quello dei server che ospitano il sito: 10.000 server in totale e per il futuro sarà necessario acquistarne degli altri per una spesa di 100 milioni di dollari.

Sono le donne al di sopra dei 55 anni le rappresentanti della fascia di utenti più espansiva in questo momento nel social network. Facebook è così famoso che i medici hanno dovuto inventare addirittura il nome di una nuova malattia: Facebook Addiction Disorder (disturbo da dipendenza da facebook).

Dato ancor più eclatante: in Australia facebook è utilizzato nei tribunali: gli avvisi della corte possono essere, infatti, notificati tramite il proprio profilo personale. Nulla di sorprendente se recentemente il network è divenuto all’altezza di un vero e proprio Far West: studenti e ingegneri risolvono i gap tecnologici del social network, che offre addirittura delle ricompense, posti di lavoro e una menzione speciale. Loro, i nuovi “cacciatori di taglie”, non sono professionisti senza scrupoli o avventurieri a caccia di banditi, bensì un esercito silenzioso che lavora per la sicurezza della rete. Non si parla certo di Clint Eastwood, eppure, a innescare il ritorno del clima Western, ci ha pensato facebook, lanciando veri e propri appelli in rete affinché tutti gli appassionati di informatica e/o di facebook, si prodigassero per scovare le falle del social network. In cambio viene offerta una taglia in denaro (generalmente a partire da 500 euro, fino ad arrivare al massimo a un migliaio) e la menzione in una speciale Hall of Fame.

La formula adottata da Facebook conviene a entrambe le parti. Il social network fondato da Zuckenberg si ritrova così un esercito di collaboratori che non costano quasi nulla e che comunque vengono pagati solo quando ottengono un risultato. Dall’altra parte, a stimolare l’azione dei White Hats (così vengono chiamati i nuovi cacciatori di taglie) c’è la possibilità di vedersi premiati, di migliorare il proprio curriculum e magari di strappare anche un colloquio di lavoro.

Diverrà forse facebook il modello del nuovo datore di lavoro per questo momento di estrema crisi economica? Sempre presente, sempre reperibile e soprattutto mai arrogante coi propri dipendenti. Sembra essere davvero il capo ideale, peccato solo che non ci metta mai la faccia, ma si nasconda sempre dietro i profili dei propri utenti!