Festa della (non) ricostruzione: ironia e satira

23 marzo 2013 | 18:51
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Festa della (non) ricostruzione: ironia e satira

di Antonella Calcagni

Che sia cominciata la primavera della mobilitazione aquilana? Dalle presenze pomeridiane, alla festa della “Non ricostruzione”, sembra che molti cittadini siano ancora in letargo. «Quando si sveglieranno», ha sommessamente detto qualcuno, sarà troppo tardi. In ogni caso [i]The show must go on[/i], e così è per la festa all’insegna della ironia e della satira che durerà fino a tarda sera. Per giungere in piazza palazzo è necessario attraversare la giungla di nastri dei lavori in corso che presentano sul retro i giorni del calendario.

In piazza c’è un mercatino della solidarietà e l’immancabile Totò di Giandomenico alla guida della sua carriola con due bandiere della città. {{*ExtraImg_109967_ArtImgCenter_300x225_}}

Ovunque ti giri c’è una galleria di metafore sulla mancata ricostruzione e messaggi ironici, come le foto con le balle della ricostruzione: “All’Aquila ricostruiremo in una legislatura” [i]by[/i] Silvio Berlusconi.

Ancora: «Arriveremo tanti soldi che non riusciremo a spenderli»: Gianni Chiodi. Nell’aria c’è perfino uno strano profumo: l’essenza di Bergamotto che porta l’ottimismo.

Anna Colasaco e Pina Lauria vanno in giro con le bombolette spray della “fiducia”. Evidente l’intenzione di pizzicare il ministro Fabrizio Barca dopo le sue recenti uscite come pure quella di Gianni Letta sulla «sfiducia a carriolate».

Ma non finisce qui: ora comincia il giro attraverso la città “ricostruita”, in realtà una delle parti più abbandonate e danneggiate del centro storico: da palazzo Carli, via Sallustio, piazza Angioina e dulcis in fundo piazza San Pietro. C’è perfino un frigorifero (vuoto) {{*ExtraImg_109968_ArtImgRight_300x225_}} piazzato nel bel mezzo di piazzetta Fonte secco dove si affaccia anche lo scheletro di un edificio demolito a metà dove si è formata una sorta di piscina naturale dalla quale spuntano i “faraglioni” aquilani (monconi di colonne in cemento armato).

Il sottile e perverso gioco dell’ironia va avanti: Alessandro Tettamanti, Cicerone per l’occasione, illustra L’Aquila “ricostruita”, la gente tace, c’è chi tenta qualche battuta ironica per tirare su il morale, ma la rabbia e il senso di impotenza hanno la meglio. Tante le foto scattate durante il tour con cui i cittadini hanno bombardato la pagina di facebook creata per l’occasione. Pochi ma buoni.

Sempre i soliti, penserà qualcuno. La festa è andata avanti fino a tarda sera a suon di musica. Verso le 17 è giunto in piazza palazzo anche il sindaco Massimo Cialente, (chi l’avrebbe mai detto).{{*ExtraImg_109969_ArtImgLeft_300x225_}} Cosa fa qui sindaco? «Sono stato invitato», ha replicato con garbo evitando tuttavia qualsiasi commento sulla manifestazione.