Ordine degli architetti, ‘Pecionata dei super esperti’

di Antonella Calcagni
«I super esperti hanno fatto una grossa pecionata», questa la conclusione del presidente dell’Ordine degli Architetti Gianlorenzo Conti sulla scheda parametrica: «Prima il giallo sulle scadenze, poi le continue modifiche dei moduli (l’ultimo il 9 marzo), la scheda diventa dunque complessa quanto un progetto esecutivo».
Ancora: «A cosa serve la parametrica, visto che nel piano di ricostruzione c’è il dettaglio dei costi economici?». «Gli ordini non si fanno comprare con il 2% previsto dalla convenzione con l’Abi», ribadiscono. Se la scheda parametrica è «la scoperta dell’acqua calda», la convenzione con l’Abi è un pessimo surrogato del metodo di contributo agevolato con la Cassa depositi e prestiti che rischia di allungare di molto i tempi. Gli ordini professionali (Architetti Ingegneri, Collegi geometri e Periti Industriali) ‘demoliscono’ il modello di ricostruzione targato ministro Barca, pur riconoscendo giusta la filosofia della parametrica.
Quest’ultima sarebbe addirittura ‘taroccata’ secondo gli ordini, alla luce del fatto che i coefficienti delle istruzioni non corrispondono a quelli dell’ultima versione del modulo risultando molto più bassi. Il file sorgente svela infatti che non è possibile arrivare al massimo del danno perché i coefficienti non lo consentono. Inoltre le diverse versioni della scheda fanno ottenere massimali diversi creando disparità fra i cittadini. Gli ordini non sono neanche convinti peraltro che la parametrica, stando così le cose, risulti essere più conveniente rispetto al metodo filiera. Mettendo a confronto uno stesso edificio con il calcolo filiera e parametrica, il costo base sarebbe più conveniente con la filiera (escludendo le maggiorazioni previste a valle con la parametrica).
Duro l’ingegner Pierluigi de Amici sull’Accordo Abi-Comune che prevede, fra le altre cose, la vidimazione delle fatture da parte dei direttori dei lavori; «onere non previsto dalla legge sottolinea – Questo metodo non darà liquidità immediata. Le banche in tutta questa storia non fanno niente, ricavano solo disponibilità di cassa per un bel po’ di tempo. Fanno solo tramite, senza alcun rischio. Mettere in mezzo la banca serve solo per allungare il brodo visto che il pagamento è previsto solo dopo la firma sulle fatture del comune. C’è da chiedersi quali sono i tempi per avere una fattura vidimata dall’amministrazione comunale?».
Il pasticcio secondo il presidente dell’Ordine degli Ingegneri, Paolo De Santis è il figlio del mancato confronto con la città e con gli ordini. I professionisti non ci stanno a prendere le strigliate del sindaco e di Barca. «Abbiamo sempre lavorato per la città – dicono – Eppoi, a che serve presentare le parametriche tutte insieme? Non è meglio scaglionarle secondo il cronoprogramma? Perché, insomma presentare la scheda per un cantiere che sarà aperto fra tre anni?».
«L’elenco delle priorità necessita di risorse e deve essere messo in relazione con i sottoservizi e la cantierabilità», sostiene Maurizio Papale che in parte Papale richiama i 17 punti della sfiducia di Barca, sottolineando che le categorie avevano ragione quando parlavano di paralisi del genio Civile.