
di Giovanni Baiocchetti
«Vorrei poter tornare a provare l’emozione di un concerto sulla scalinata della Basilica di San Bernardino». Così Ennio Morricone, uno dei maggiori compositori italiani viventi, cittadino onorario aquilano dal 2001, in un’intervista alla rivista Ulisse pochi giorni dopo il terremoto.
{{*ExtraImg_110135_ArtImgRight_300x225_}}
«Una città che sa essere al tempo stesso sobria e straordinaria, attaccatissima alle sue radici e piena di curiosità intellettuale. Penso a L’Aquila, che acquista e ascolta musica classica più di ogni altra città italiana, con una passione che finora non ha ceduto a nessuna lusinga mediatica e che è un elemento caratterizzante del genius loci».
Come lui, anche Uto Ughi, famoso violinista italiano, elogia l’Abruzzo, «una regione che ama la cultura e le è sempre stata fedele, comunemente considerata un po’ ‘fuori dal giro’, ma in realtà molto ricca di tradizioni e di fermenti culturali. Suonando all’Aquila, ho sempre avuto l’impressione di trovarmi con gente di notevoli capacità e competenza, cresciuta culturalmente anche grazie alle numerose e dinamiche istituzioni che ci operano, che le hanno permesso di inserirsi nella corrente della grande cultura musicale europea: l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, i Solisti Aquilani e la Società dei Concerti Barattelli». L’orchestra L’Aquila Città Aperta, il centro internazionale di registrazione di colonne sonore che ospita ogni anno i musicisti più famosi al mondo.
Grande anche la tradizione delle corali che popolano il nostro territorio, conosciute persino a livello internazionale, con repertori di musica sacra e profana, rinascimentale, classica, antica, popolare, alpina e tradizionale.
Molto numerosi sono i gruppi musicali, soprattutto giovanili, che si esibiscono nei locali e nelle strade della città, con repertori che abbracciano tutti i generi musicali, dal moderno al popolare, dal rock e dal reggae al tradizionale.
Capofila dell’offerta musicale aquilana è il Conservatorio “Alfredo Casella”, fondato nel 1967 come sede separata del conservatorio Santa Cecilia di Roma, autonomo già nel 1968, che conta nell’offerta didattica 28 corsi principali e 15 corsi complementari. Partecipa alla formazione dei ragazzi anche il Liceo Musicale “Domenico Cotugno”, con corsi individuali e di gruppo.
E’ questa prestigiosa realtà musicale che ha determinato negli anni ‘60 a L’Aquila l’appellativo di “Salisburgo d’Italia”, città che ha ospitato ed ospita concerti dei più grandi musicisti al mondo, tra cui Arthur Rubinstein, Arturo Benedetti Michelangeli, Walter Gieseking, David Oistrakh, Yehudi Menuhin, Maurizio Pollini, Sviatoslav Richter e Krystian Zimerman.
Proprio Arthur Rubinstein, pianista statunitense considerato il maggiore interprete di Chopin, alla domanda «in quale città del mondo preferisce suonare?» di un giornalista sudamericano, rispose: «In una piccola città italiana, all’Aquila, dove esiste una società musicale che ha creato, in pochi anni, il pubblico più sensibile che io abbia mai conosciuto».