
di Antonella Calcagni
Il Comune, ha atteso oltre un decennio per recepire (meglio sarebbe dire: dettagliare) il progetto speciale di Colle Macchione redatto dalla Regione nel lontano 2000.
Il piano in ogni caso è pienamente vigente, entrato in vigore 90 dopo l’approvazione da parte della Regione. Il comune, come si diceva, ha tuttavia atteso 13 anni per specificare le destinazioni del piano lasciando campo libero a coloro che hanno approfittato della generalità e dell’equivoco per edificare a colpi di Dia.
«Noi abbiamo fatto il nostro dovere – ha spiegato il dirigente del Comune dell’Aquila Chiara Santoro – non so perché chi ci ha preceduto non si è occupato di questa vicenda».
L’area di Colle Macchione è molto vasta, abbracciando gran parte della zona ovest della città: va da Coppito fino a Pile, abbraccia il lago Vetoio dove insiste una zona parco con riserva integrale, l’area della Reiss Romoli e quella versso Sassa in cui si trova Casale Signorini compresa l’area che era destinato a campetto per lo sci d’era, sulla quale c’è un progetto per la realizzazione di un villaggio turistico.
Nel dettagliare le aree, l’amministrazione prevede la zona parco dove ha previsto chioschi; una zona mista con zone turistico ricettive con un indice edificatorio (stabilito nel 2000 dalla Regione) dello 0,10; Un indice più alto di quello che invece il Comune intende attribuire all’area residenziale: 0,03.
Il Comune propone poi la realizzazione di parcheggi al servizio delle aree turistiche visto che nel piano delle Regione non erano previsti. Il problema è che l’area è enormemente cambiata anche in seguito al sisma con la realizzazione di molte casette previste dalla delibera 58. Cosa fare? Secondo gli uffici comunali il piano non dovrebbe contemplarle.
In seconda commissione tuttavia il problema è stato posto con forza. «Certo è – aggiunge Chiara Santoro – che il Comune deve accelerare nell’approvare la delibera al fine di non creare ulteriori precedenti edificatori».
L’architetto Antonio Perrotti dirigente regionale boccia l’operazione dell’amministrazione comunale ritenendo che il provvedimento confezionato degli uffici sia «in alcune parti elusivo e in altre in contraddizione con lo spirito del progetto del 2000».
Il deliberato è approdato in commissione territorio che si riunirà di nuovo domani mattina per audire proprio l’architetto Perrotti. Sarebbero in cantiere già alcuni emendamenti.