Ufficio speciale al centro della ricostruzione

25 marzo 2013 | 11:26
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Ufficio speciale al centro della ricostruzione

di Antonella Calcagni

Il regolamento di funzionamento dell’ufficio speciale, probabilmente andando oltre le competenze attribuitegli dalla gerarchia delle fonti legislative, sancisce di fatto un vero e proprio commissariamento del pacato capo Paolo Aielli sul comune dell’Aquila.

In teoria neanche una pietra può essere messa senza il via libera dell’ufficio speciale. Per la stessa ragione anche il cronoprogramma (la cui approvazione è stata rinviata dal consiglio) non può avere il disco verde dell’aula senza il parere di conformità dell’ufficio speciale (lo sostiene l’architetto e consigliere comunale Pierluigi Properzi).

Tutto è messo nero su bianco nel regolamento: «L’ufficio esegue il controllo sui processi di ricostruzione in riferimento alla coerenza e alla conformità urbanistica ed edilizia».

Ancora: «Effettua la verifica del piano di ricostruzione e ne attesta la congruità economica». A ciò si aggiunge «il comando e il controllo della Smart city». Sempre il regolamento dà pieni poteri e legittimità anche alle collaborazioni. Il capo degli uffici può prendere chi vuole senza limiti, e soprattutto senza giustificazione. Insomma, i presupposti per la nascita di un carrozzone, anzi, di una carovana della ricostruzione ci sono tutti.

«L’ufficio speciale può ricorrere a consulenti estranei alla pubblica amministrazione». Super esperti e consulenti che saranno pagati con i soldi della ricostruzione, ovviamente. Probabilmente solo ora, l’amministrazione comunale sta cominciando a capire l’aria che tirerà.

Se l’idillio dovesse finire potrebbero essere guai per il Comune e per i cittadini aquilani. Si è capito chiaramente che l’Ufficio speciale è il “Grande Fratello” del ministero, puntato sull’Aquila.

Intanto c’è agitazione sui criteri del cronoprogramma: quelli previsti dal Comune sarebbero in contrapposizione con quelli della legge Barca secondo l’avvocato Paolo Moscardi. Se il comune attribuisce priorità all’asse centrale con preferenza di quelli con facile cantierabilità la legge Barca sottolinea la priorità per gli edifici

strategici, quelli provati con priorità per le prime case. Anche il Cipe dice la sua sulle priorità: il rientro delle popolazioni lo sviluppo socio economico,il centro storico.