
La realizzazione di un marchio d’Area, che raggruppi i prodotti dei ‘Comuni dell’area omogenea 2’ é il primo passo del progetto di sviluppo socio-economico dei comuni dell’area interessata. Il progetto, steso nella prima bozza da Giovanni Pacioni, prorettore delegato per l’Ambiente e l’agroalimentare dell’università dell’Aquila, è stato presentato dal sindaco di Tornimparte, Umberto Giammaria, ai sindaci dell’area nella sala polifunzionale di Villa Grande.
Il progetto mira a valorizzare le antiche
colture montane e a ridare vita ai mestieri artigiani. Sono
previsti una serie di interventi dal recupero e messa sul
mercato delle piante officinali, alle colture orticole come
quella della patata turchesa, fino all’allevamento di razze
ovine rare e la commercializzazione dei prodotti artigiani come il merletto.
La creazione di economia d’impresa, riscoprendo gli antichi
saperi, è l’obiettivo del ‘gruppo di lavoro dell’Area Omogenea 2’
che comprende i comuni di Lucoli, Tornimparte, Scoppito,
Pizzoli, Barete, Cagnano, Montereale, Capitignano, e Campotosto.
Fallito il modello impiegatizio e in forte crisi quello
industriale, la terra montana e le sue ricchezze sono la
soluzione per far ripartire, attraverso la formazione,
l’economia turistico alimentare, ma anche far rinascere
l’orgoglio e le buone pratiche naturali delle popolazioni
autoctone.
Il progetto di Pacioni prevede alcuni obiettivi
prioritari stabiliti: il Marchio d’Area, la scuola di formazione
dei mestieri e il turismo ecocompatibile.
Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, l’architetto
Moreno Orazi, di Abaco-cooperativa di ricerca e progetti – di
Spoleto e Massimiliano Volpone, direttore di Coldiretti L’Aquila
e Teramo.
Il sindaco di Scoppito, Marco Giusti, ha illustrato
l’esperienza di promozione del suo territorio. Lo scambio di
esperienze e il confronto tra idee è lo spirito del gruppo di
lavoro aperto che continuerà il suo itinerario nei ‘comuni
dell’Area Omogenea 2’ per sensibilizzare la popolazione.