Ricordo di Isaia Di Cesare

27 marzo 2013 | 10:36
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Ricordo di Isaia Di Cesare

di Corrado Fischione*

Inizia la sua attività con l’atletica leggera alla fine degli anni 70, quando erano davvero in pochi a lasciare le impronte sulla terra rossa della vecchia pista dove c’erano il gruppo del professore Mario Certo con il quale già si allenavano Isaia, Paolo Perrotti, Marcello Marinangeli, Paola Aromatario, Giorgio De Matteis… e il nucleo delle ragazze di Arrigo Leoni tra le quali anche Concetta Milanese.

L’improvviso trasferimento del professore Certo, portò Isaia a raccogliere l’eredità di allenatore e dirigente di società; fondò così la “Nuova Atletica L’Aquila”, che da lì ad un anno incrociò sulla sua strada l’Atletica 80 presieduta da me; ci fu subito unità d’intenti nel voler fondere le forze e far crescere il movimento anche in virtù del rifacimento del manto rosso della pista di atletica leggera con un innovativo materiale sintetico. Tutto era pronto per dare inizio ad una nuova era per l’atletica aquilana: dalla fusione nacque la Polisportiva 80 e arrivarono brillanti risultati tecnici ed organizzativi. Quelli di Isaia erano i più importanti: su tutti le prestazioni ottenute da Concetta Milanese pluricampionessa italiana di getto del peso (in seguito diventata poi sua compagna di vita), del lanciatore Paolo Perrotti, dei velocisti Fabio Andreassi, Franco Farroni, Delizia Mastrangelo, Pierpaolo Parzanese, Climastone Ida e poi ancora Vittorini Simonetta, Scarsella Graziella, Scimia Alfonsina, Giuliani Annamaria e tanti altri.

Avviò al mezzofondo anche insieme a Simonetta Vittorini, Paola Aromatario prima di affidarla a me come atleta, destinata poi a diventare mia moglie. Ci fu spazio per organizzare il “Meeting Città dell’Aquila” che proprio in una delle ultime edizioni regalò alla città il record mondiale dei 3 km di marcia con la nazionale Giuliana Salce. Alla luce dei risultati conseguiti con Concetta, Isaia fu chiamato dalla Fidal Nazionale a ricoprire l’incarico di responsabile tecnico della nazionale femminile del settore lanci. Alcuni suoi atleti hanno proseguito la carriera con altre società tra cui l’Aterno Pescara, la Fiat Sud Formia, le Fiamme Azzurre…

Alla fine degli anni ’80, l’atletica aquilana subì un declino dovuto alle note problematiche strutturali dell’impianto che non permetteva più un’adeguata preparazione atletica. Isaia, che era già appassionato di rugby, lasciò lentamente l’atletica per trasferire l’esperienza tecnica acquisita a servizio del rugby, del tennis, dello sci conseguendo altrettanti risultati a livello nazionale.

Di quel gruppo di tecnici ora sono rimasto solo io, il testimone è passato a me da più di un paio di decenni. Avverto sempre più spesso il peso della grossa responsabilità di dover portare avanti la nostra disciplina sportiva tra mille difficoltà; l’intelligenza di un tecnico o dirigente sta però nella capacità di precostituire un ricambio generazionale che possa garantire continuità grazie alla trasmissione di esperienze e alla condivisione di programmi.

Carissimo Isaia, ora sei volato in cielo, te ne sei andato in silenzio nel mese della primavera che ci ha portato via anche un grande dell’atletica leggera italiana, Pietro Mennea, al quale forse lassù, serviva un allenatore (come mi ha detto stamane il tuo allievo Paolo Perrotti).

Di te, conserveremo sempre le esperienze vissute tutti insieme; ci mancheranno le tue competenze professionali, la tua determinazione, la tua forza, la tua sicurezza e la tua umiltà. Ciao Professore.

[i]*Presidente Atletica L’Aquila[/i]