Il computer: amico dei bambini o no?

29 marzo 2013 | 15:42
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Il computer: amico dei bambini o no?

Abbiamo demonizzato troppo l’uso di computer e videogames da parte dei nostri figli? Uno studio appena uscito in Francia, sembrerebbe avvalorare questa tesi. In ‘L’enfant et les écrans’, l’autorevole Accademia delle scienze di Parigi sostiene che utilizzare schermi video per il gioco interattivo o lo studio potrebbe essere positivo anche per i bambini più piccoli, a patto che il tempo trascorso davanti al computer sia limitato e tutto avvenga sotto la supervisione dei genitori o comunque di adulti.

Lo [i]screening [/i]del cervello di un bambino alle prese con un videogioco mostra un’attività intensa nella parte posteriore dell’organo, sede degli automatismi. Ma entra in azione anche la parte anteriore, sede, tra l’altro, delle capacità di riflessione: «Il principio è questo – dice Olivier Houde, psicologo e ricercatore il Centro nazionale della ricerca scientifica – educando il bambino a utilizzare gli schermi video gli si insegna a usare parti differenti del cervello».

Ma affinché il tempo passato al computer non sia contropruducente, il bambino deve essere accompagnato nella scoperta dell’interattività. Come mostrano queste immagini, in cui una bambina interagisce con la pagina di una rivista come farebbe con un’icona di schermo tattile, i piccoli non riescono spontaneamente a fare la differenza fra un’immagine video e una stampata su carta. L’educazione è dunque la chiave di tutto.

L’opinione di Serge Tisseron, psichiatra: «Si tratta di un supporto per lo scambio di informazioni. In questo senso consente al bambino non solo di scoprire internet, ma anche di imparare a nominare gli oggetti, di imparare a interagire, di imparare a imparare. Ma preso in quanto tale, nessuno schermo, potrà mai aiutare un bambino».

Il computer è solo uno dei tanti mezzi a disposizione per l’apprendimento, non è un fine in sé. Forse il problema sta proprio nell’atteggiamento squilibrato di molti adulti nei confronti di questo strumento, squilibrio che può ripercuotersi sul bambino.

[i]Fonte: It.euronews.com[/i]