
Si ripete, all’Aquila, la tradizione della solenne processione del Cristo Morto.
L’evento, tra i più belli e suggestivi in Italia, prevede una lunga ‘sfilata’ tra le vie ferite del centro storico aquilano al fine di rievocare la passione e la morte di Gesù con simulacri, simboli e trofei d’arte moderna. Accanto alla statua del Cristo Morto un gruppo di studenti universitari, scelti quest’anno come scorta d’onore.
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Cuore pulsante della manifestazione è la basilica di San Bernardino, duramente colpita dal sisma del 6 aprile 2009. La chiesa rappresenta infatti sia il punto di partenza che il punto di arrivo della processione che tradizionalmente sfiora i luoghi più suggestivi del centro storico aquilano: i Quattro Cantoni, Corso Vittorio Emanuele, piazza Duomo, Corso Federico II, via Indipendenza e via San Bernardino.
Centrale la partecipazione del vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole e l’arcivescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari, proprio a quest’ultimo è infatti affidata la chiusura del il rito, con un’omelia sulla passione e la morte di Gesù.
Sottofondo musicale della processione il Miserere di Selecchy eseguito dal Coro e dall’Orchestra del Venerdì Santo diretti dal maestro Carlo Mantini.