C.a.s.e e bollette, quer pasticciaccio brutto

30 marzo 2013 | 06:22
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C.a.s.e e bollette, quer pasticciaccio brutto

di Antonella Calcagni

I cittadini del progetto case di Sant’Antonio dovranno pagare

200 mila euro in meno nelle bollette che il Comune si accinge a

inviare (rivedute e corrette).

Ci sono tuttavia cittadini che

si vedranno decurtare quasi della metà i consumi e altri che li

avranno raddoppiati.

Il caso è stato sollevato di recente in

prima commissione (Bilancio) e poi ancora in una riunione della

tenda amica.

Il consiglio civico aquilano, in occasione della

riunione nella tenda di Bazzano, ha invitato l’amministrazione

a non inviare le bollette in quanto sarebbero state rilevate

ulteriori inesattezze nelle letture effettuate dalle pattuglie di

operai ex Afm (inviati dall’Asm).

In commissione si è capito che

dal pasticcio non si è assolutamente usciti e che i tempi promessi

dal sindaco per l’invio delle bollette correte non potranno

essere rispettati visto che, come rilevato dal consigliere

Angelo Mancini, finora si è riusciti a fare solo il progetto Case

di Sant’Antonio.

Ogni piastra costerebbe circa 2 mila euro di

consumi, ma il consumo individuale continua ad essere presuntivo.

Ma c’è di più: c’è chi giura che gli operai abbiamo trascritto

il numero sbagliato (il codice del contatore anzichè la reale

lettura).

E ancora: chi abita ad Assergi paga il doppio di chi

abita a Sassa. Situazioni dunque assolutamente disomogenee

provocate dalla diaspora del 6 aprile e non volute dai cittadini.

Se un contatore è rotto (o qualcuno lo ha manomesso) il consumo

dell’alloggio è ripartito su tutta la piastra. Perfino i 40

mila euro spesi per effettuare le nuove letture sarebbero stati

caricati sulle nuove bollette.