
di Antonella Calcagni
I cittadini del progetto case di Sant’Antonio dovranno pagare
200 mila euro in meno nelle bollette che il Comune si accinge a
inviare (rivedute e corrette).
Ci sono tuttavia cittadini che
si vedranno decurtare quasi della metà i consumi e altri che li
avranno raddoppiati.
Il caso è stato sollevato di recente in
prima commissione (Bilancio) e poi ancora in una riunione della
tenda amica.
Il consiglio civico aquilano, in occasione della
riunione nella tenda di Bazzano, ha invitato l’amministrazione
a non inviare le bollette in quanto sarebbero state rilevate
ulteriori inesattezze nelle letture effettuate dalle pattuglie di
operai ex Afm (inviati dall’Asm).
In commissione si è capito che
dal pasticcio non si è assolutamente usciti e che i tempi promessi
dal sindaco per l’invio delle bollette correte non potranno
essere rispettati visto che, come rilevato dal consigliere
Angelo Mancini, finora si è riusciti a fare solo il progetto Case
di Sant’Antonio.
Ogni piastra costerebbe circa 2 mila euro di
consumi, ma il consumo individuale continua ad essere presuntivo.
Ma c’è di più: c’è chi giura che gli operai abbiamo trascritto
il numero sbagliato (il codice del contatore anzichè la reale
lettura).
E ancora: chi abita ad Assergi paga il doppio di chi
abita a Sassa. Situazioni dunque assolutamente disomogenee
provocate dalla diaspora del 6 aprile e non volute dai cittadini.
Se un contatore è rotto (o qualcuno lo ha manomesso) il consumo
dell’alloggio è ripartito su tutta la piastra. Perfino i 40
mila euro spesi per effettuare le nuove letture sarebbero stati
caricati sulle nuove bollette.