Pasqua, quando la tradizione non è italiana

31 marzo 2013 | 06:41
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Pasqua, quando la tradizione non è italiana

di Gioia Chiostri

Al di là del confine naturale del nostro Bel Paese, sono molte le tradizioni pasquali che non prevedono affatto pranzi fastosi, cene luculliane e dolci zuccherini. Come anche l’alta sacralità della processione canonica del Venerdì Santo, o la simulazione dell’ultima cena con annessa lavanda dei piedi di ogni apostolo il Giovedì precedente. Ebbene, se guardiamo ad altre costumanze, con i nostri occhi “italiani”, ci sembrerà, la Pasqua, essere una straniera.

{{*ExtraImg_111521_ArtImgLeft_300x225_}}I rumeni, ad esempio, normalmente festeggiano la Pasqua in famiglia, e fin qui nulla da dire. Eppure, il pranzo pasquale rumeno ricorda molto il giorno del Ringraziamento americano: il menù tradizionale è composto da 4 o 5 piatti e comprende normalmente una zuppa acida denominata “ciorba”, insalata, sottaceti, agnello al forno, una torta fatta di carne di fegato d’agnello con molto prezzemolo, chiamata “drob”. Infine, [i]dulcis in fundo[/i], uova dipinte. La tradizione pasquale in Romania, fa a gara un poco anche col nostro Carnevale: di fatti è tradizione la così definita “battaglia delle uova”, una consuetudine assai sentita che consiste in un campionato, nel quale bisogna far cozzare fra di loro due uova sode: l’uovo con il guscio più duro vince e il perdente deve mangiarsi tutte le uova che vengono rotte. Il mattino di Pasqua, la tradizione vuole che ci si lavi la faccia con l’acqua nella quale sono stati messi a mollo un uovo dipinto di rosso e una moneta d’argento: l’uovo rosso simboleggia la salute e la moneta la purezza.

{{*ExtraImg_111524_ArtImgLeft_300x163_}}In Svezia, i bambini si vestono da [i]påskkärringar[/i], le famose streghe di Pasqua. L’usanza vuole che essi si dipingano il volto con svariati colori, trasportando una scopa, e vadano a bussare alle porte dei vicini per riempire il loro sacchetto di caramelle e cioccolato. Ricorda molto la notte di Halloween ed in effetti l’atmosfera che si va a creare è la medesima. A Pasqua, gli svedesi, decorano le loro case con rami di salice o di betulla e mangiano un piatto tipico che ha nome di [i]smörgåsbord[/i]: una sorta di buffet variegato, composto da tante pietanze gustose come aringa, salmone, patate, uova, polpette, salsicce.

{{*ExtraImg_111529_ArtImgRight_300x255_}}Per quanto riguarda la terra tedesca, le celebrazioni pasquali cominciano il giovedì santo, chiamato Gründonnerstag, ed è tradizione mangiare solo cibarie del color dell’erba. Il piatto tipico è la zuppa alle sette erbe, appunto, che contiene crescione, dente di leone, erba cipollina, prezzemolo, porro verde, acetosa e spinaci. Per [i]dessert[/i], non si troveranno mai le famose uova di cioccolato, bensì l’[i]Osterlamm[/i]: una torta a forma di agnello spolverata con abbondante zucchero a velo. Tradizionalmente, viene preparata con l’ausilio di uno stampo d’argilla, che le conferisce un odore tutto particolare. Questo dessert è popolare anche in Alsazia. I tedeschi sono soliti decorare i loro alberi con uova dipinte con colori sgargianti, dando vita a delle vere e proprie piante pasquali, o come si dice in tedesco, a veri e propri [i]Osterstrauch[/i].

{{*ExtraImg_111534_ArtImgLeft_300x222_}}In molte città della Spagna e specialmente in Andalusia, le confraternite organizzano processioni e rappresentazioni teatrali che fanno rivivere le stazioni della [i]via crucis[/i] di Cristo. I partecipanti indossano abiti penitenziali, cappe a punta e nascondono il viso dietro una ambigua maschera. Normalmente si tratta di eventi sardanapaleschi, che richiamano moltissimi visitatori. La festa più celebre è quella della [i]Semana Santa[/i] che viene festeggiata in Siviglia.

Ultimo gradino, prima di arrivare agli auguri di buona Pasqua, è quello dell’origine del nome della santa festa: il lessema Pasqua, in latino [i]Pascha[/i], e, in ebraico, [i]Pesàch[/i], ha il significato di “liberazione”, “passaggio”, da [i]Pasàch[/i], che vuol dire “passare oltre”. E’ considerata una festa solenne, celebrata annualmente dagli ebrei in memoria del passaggio dell’angelo sterminatore sull’Egitto. Egli, racconta la leggenda, scatenò una terribile peste, dilaniando completamente il popolo egiziano e salvando solamente quello ebreo.

Oggigiorno, la Pasqua, è cambiata in ogni sua manifestazione. Meno male che ci sono le app pasquali per iPhone a rinverdire la tradizione: app per colorare uova di pasqua con un click, app per catturare il coniglio dispettoso che sta rovinando la festa. La sorpresa nell’uovo, quest’anno potrebbe essere un’applicazione, a partire da Paint the Egg Hd per iOs.

Tra tutte queste tradizioni, si potrebbe fare confusione. Nel dubbio, io la passerei in famiglia, dove l’affetto e soprattutto il cioccolato non mancano mai. Buona Pasqua.