Di Cristofaro, «Il dato riferito da Caputi non è vero»

3 aprile 2013 | 19:10
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Di Cristofaro, «Il dato riferito da Caputi non è vero»

«Il Commissario Caputi ha parlato di una situazione debitoria dell’Aca di 92 milioni di euro sui ricavi di 43 milioni, un dato che non corrisponde a verità». Così il presidente dell’Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) di Pescara, Ezio Di Cristoforo, commenta i dati diffusi dal commissario del Servizio idrico integrato, Pierluigi Caputi, annunciando che l’azienda introdurrà la «figura di un manager che possa operare nel campo del personale e delle finanze».

«In data 31 dicembre 2011 – afferma il presidente – l’Aca ha chiuso con un bilancio di 78 milioni e 508mila euro di crediti con debiti per mutuo a lungo termine pari a 19 milioni e 975mila euro. Cifre che sono facilmente verificabili in quanto i bilanci dell’Ente gestore sono pubblici e consultabili da chiunque sul sito internet dell’Azienda». Sottolineando che «la gestione del servizio idrico da parte dell’Aca è sempre stata all’insegna della trasparenza ed è accessibile a tutti», Di Cristofaro afferma che «per ulteriore chiarezza ho formalmente richiesto al revisore dei conti una relazione dettagliata circa la situazione finanziaria dell’Azienda».

Per quanto riguarda l’Ersi (Ente regionale per il servizio idrico integrato) il presidente dell’Aca sostiene che i 25 milioni di debiti non siano una novità e «pertanto viene spontaneo chiedere al commissario Caputi dove sia stato fino a oggi e perché nulla sia stato fatto per modificare tale situazione». Riguardo alle criticità dell’Aca, secondo Di Cristofaro, «sia il Commissario che la Regione non hanno messo in campo alcun aiuto per superare tali difficoltà. Pertanto, proprio per salvare l’Azienda Acquedottistica dallo sciacallaggio politico – annuncia il presidente -, mi farò delegare dall’Assemblea dei Soci a inserire la figura di un manager che possa operare nel campo del personale e delle finanze. Una garanzia in più – conclude – per assicurare a tutti i soci la regolarità e la trasparenza nella gestione del servizio idrico».