Marta: «L’Italia dimentica in fretta»

3 aprile 2013 | 20:58
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Marta: «L’Italia dimentica in fretta»

«L’Italia si è dimostrata un paese che a parole ricorda ma a fatti dimentica»: è quanto ha detto al Tg1 Marta Valente, studentessa rimasta sotto le macerie 23 ore all’Aquila, 4 anni fa, in occasione del sisma.

Quello che Valente e le altre persone rimaste ferite in occasione del sisma chiedono «è il riconoscimento di infortunati sul lavoro: per chi all’epoca dei fatti era studente – aggiunge – il proprio lavoro era studiare. E chiediamo l’istituzione di un fondo per calamità naturali. Il paradosso è che esiste per le vittime o feriti della strada ma non per chi è vittima o rimane ferito da calamità naturali. La mia famiglia ha dovuto affrontare una spesa di 330mila euro, tra quello che ho perso, che ho dovuto riacquistare, le spese sostenute per i viaggi fatti per le cure mediche. Chiedo il riconoscimento dei diritti di ciò che ci spetta – conclude Marta Valenti – e che ci consenta di guardare con un po’ più di serenità il futuro».