
di Roberta Galeotti
E’ il primo novembre 2009.
La prima ricorrenza dei Morti e Ogni Santi dopo il sisma.
Rileggo un editoriale, una mia nota, carica di sofferenza.
Alla ricerca di una vecchia intervista fatta dopo il sisma, ho sfogliato le pagine del vecchio capoluogo [url”old.ilcapoluogo.com”]http://old.ilcapoluogo.com/[/url], l’archivio che racchiude tutti i nostri articoli dal 2007 al 2010. Un pezzo gigantesco della nostra storia e una finestra sulla nostra vita prima dello spartiacque del terremoto.
L’archivio è diviso in mesi solari e gli articoli datati aprile 2009 sono impressionanti.
Il 2009 è così vicino eppure il lasso di tempo che ci distanzia sembra enorme, sembrano trascorsi 40 anni!
Mi hanno colpito molto l’angoscia e la tristezza che pervadono questa pagina. Mi ricordo perfettamente della visita al cimitero, di quanto mi colpirono le foto e i ricordi attaccati alle lapidi dei nostri martiri.
C’erano degli orsacchiotti, dei disegni di bambini, dei cuoricini e ogni persona raccontava una storia in quei pochi metri.
Mi ricordo di esserci tornata nel pomeriggio con i miei bambini, che allora avevano 3 e 6 anni, i loro occhi sgomenti e le nostre lacrime.
Ho pensato di condividere questa pagina e questi ricordi con voi:
«Per i nostri martiri
L’Aquila, 1 novembre 2009 – Raccolti intorno alla nostra storia ci ritroviamo in questi giorni a piangere il nostro destino. Tra le lacrime, all’ombra del Gran Sasso, si incontrano nei viottoli del cimitero di L’Aquila tanti volti familiari, solcati dal dolore e dall’incredulità della nostra sorte.
Questa ricorrenza già di per sè triste, acquisisce ora, oggi, un significato straziante. Visitare il “monumento” della nostra morte, contornato di crisantemi colorati che rappresentano l’unica nota di una vita che ancora pulsa nella linfa delle piante, ma che forse ha smesso di scorrere nelle nostre vene, lì il tempo si è fermato al 6 aprile, lì la storia ha perso il suo senso, lì un fiore, un orsacchiotto, un biglietto lasciato con amore per non dimenticare, lì i volti sorridenti dei nostri amici, dei nostri figli, della nostra gente sono diventati il nostro dolore quotidiano!
La differenza l’ha scritta la sorte, l’ha fatta un grammo di cemento armato o un appartamento acquistato in una via piuttosto che in un’altra!
Siamo noi soli con il nostro strazio…
difficile capire dall’esterno quello che stiamo vivendo…
difficile sapere quanto costi vivere in questo surrogato di vita che nulla ha in comune con le nostre vite, con le nostre giornate antecedenti al 6 aprile!
Ma NOI siamo tanti, NOI siamo aquilani, siamo orgogliosi e abbiamo scelto di non mollare… e allora non molliamo… insieme con un unico obiettivo: non dimenticare e ricominciare, per lasciare ai nostri figli una città migliore di quella che abbiamo conosciuto noi!
di Roberta Galeotti
[url”Per i nostri martiri – Ilcapoluogo.it 31 ottobre 2009″]http://old.ilcapoluogo.com/per-i-nostri-martiri/13132[/url]
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