L’Aquila 4 anni dopo: Molinari pessimista

5 aprile 2013 | 18:04
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L’Aquila 4 anni dopo: Molinari pessimista

«Tutto va a rilento. E i giovani se ne vanno. Le forze politiche continuano a bisticciare e rimanere divise, la burocrazia si è fatta ingarbugliata e i progetti continuano a bloccarsi». Quattro anni dopo la scossa che devastò L’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, arcivescovo della città, parla dello stato dei lavori.

«Siamo gente paziente, forte, tenace, capace di sopportare le difficoltà – ha detto Molinari – però vorremmo vedere qualcosa che si muove per ripartire. La situazione rimane critica». Ma l’arcivescovo si dice speranzoso: «Negli ultimi mesi il ministro Barca è venuto spesso in città, ha detto che ad aprile la ricostruzione partirà in maniera più efficace. Io credo alle sue parole. Speriamo che le cose inizino a cambiare in meglio».

A preoccupare in particolare Molinari è il dramma di tanti giovani, costretti a lasciare l’Abruzzo per le scarse prospettive di lavoro: «Nonostante tutto, sono sempre carichi di speranza e auspicano che si aprano nuovi orizzonti. Ma non c’é ragione per loro per rimanere qui: se ne vanno con grande dolore».