
di Antonella Calcagni
L’Aquila è nel cuore dei Grillini. Sono arrivati all’appuntamento con la fiaccolata del dolore in ordine sparso, senza simboli del loro movimento. Subito uno dei parlamentari ha invitato un suo collega appena giunto al bivio di via XX settembre a togliere la spilletta del movimento Cinque stelle sulla giacca.
«Toglila, qui non vogliono simboli politici. Sono già venuti in troppi a fare la passerella». Proprio per evitare di connotare politicamente il momento del dolore il leader del movimento, Beppe Grillo ha deciso di non esserci: «Non vado a L’Aquila» per l’anniversario del terremoto «perchè se mi scappa qualche idea viene vanificato tutto». Così Beppe Grillo ha detto ai suoi, spiegando di non voler creare interferenze rispetto alle manifestazioni.
L’impegno dei grillini non finisce con la fiaccolata, annuncia la senatrice aquilana Enza Blundo, con la fiaccola accesa. Un altro gruppo di parlamentari sarà qui anche domani per partecipare alla marcia dalle new town verso il centro storico. In vista anche una interrogazione parlamentare pro-L’Aquila con la firma di tutti i parlamentari grillini. É vero che per ricostruire L’Aquila occorre un governo interlocutore, questo i grillini lo sanno. E si dicono certi che un governo ci sarà. «Basta rubare soldi agli aquilani con le cricche e con le cooperative rosse, è ora di cambiare».
Sono sconvolti alcuni senatori e deputati Cinque Stelle alle prese con le rovine della città. «Tutto questo è assurdo –- esclama Nella Bertolotta – – Ci vorrebbe da parte degli aquilani la disobbedienza civile alla Ghandi». «Siamo qui perché ce lo sentivamo – – spiegano gli altri, Castaldi e Vacca – – Siamo in ordine sparso, non ci conosce nessuno».
«E’ una opportunità preziosa per portare la nostra solidarietà qui come in altri posti –- spiega Sara Paglini – É impossibile non essere qui come rappresentanti dello Stato». L’attesa è interminabile prima che il lungo serpente umano muova i primi passi verso via XX settembre, così c’è anche il tempo per fare qualche foto ricordo. Alcuni parlamentari si mettono in posa per scattare qualche istantanea della fiaccolata, c’è anche qualcuno che dice “cheese” e si abbandona in qualche risata sonora. Subito però arriva lo sguardo severo della senatrice Blundo e di Gianluca Vacca.