Ricostruzione: Consiglio comunale in protesta

8 aprile 2013 | 20:12
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Ricostruzione: Consiglio comunale in protesta

«Un Consiglio comunale dell’Aquila straordinario davanti a palazzo Madama, sede del Senato». Così il presidente dell’assemblea Carlo Benedetti svela una delle forme di protesta a cui si sta pensando se non ci saranno flussi certi di denaro per la ricostruzione.

«C’é bisogno di sensibilizzare il Parlamento a occuparsi concretamente dell’Aquila, definita ‘grande questione nazionale’ dal presidente Pietro Grasso – spiega Benedetti – L’allarme del sindaco Massimo Cialente non deve passare inosservato, il suo grido di dolore si basa su una situazione di grave disagio».

Nel corso della fiaccolata della memoria per ricordare le 309 vittime del terremoto del 6 aprile 2009, il primo cittadino aveva dichiarato: «Quello di quest’anno è l’anniversario più brutto», minacciando anche proteste clamorose, «la prima cosa che chiederò è che si tolga il tricolore e che vada via il prefetto, come dire, ci lascino morire in pace». In tal senso sempre il presidente Benedetti spiega che «non si può continuare a ignorare una città martoriata e offesa, dove è impossibile vivere una vita normale».

Se la convocazione davanti a palazzo Madama si terrà davvero si tratterebbe del bis della prima, storica volta, quella del 24 giugno 2010, quando il Consiglio si tenne a piazza Navona, a pochi metri dal Senato. In quel caso venne deciso lo stato di “agitazione permanente” che sfociò poi nel corteo del successivo 7 luglio, quando 5 mila aquilani invasero la ‘zona rossa’ delle istituzioni della Capitale.

Nel post-sisma l’assemblea consiliare aquilana si è riunita un’altra volta fuori dalla sua sede naturale, il 29 novembre 2011 nella sede del Comitato delle Regioni a Bruxelles, come forma di sensibilizzazione sull’istituzione della zona franca urbana.