Concorsone, «Attingere alle graduatorie di idonei»

9 aprile 2013 | 14:51
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Concorsone, «Attingere alle graduatorie di idonei»

«Il “concorsone” per selezionare i tecnici addetti alla ricostruzione dell’Aquila e dei comuni del cratere si è concluso consegnando alle amministrazioni corpose graduatorie di vincitori e idonei per 14 profili professionali».

L’organizzazione dei due Uffici speciali per la ricostruzione (uno per il Comune dell’Aquila ed uno per i 56 Comuni del cratere) deriva dall’emendamento del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca al cosiddetto decreto sviluppo (D.L. 83/2012, convertito in L. 134/2012).

Tale decreto stabiliva la cessazione dello stato di emergenza, affidando la gestione della ricostruzione al sistema delle competenze ordinarie, rafforzato ed integrato dai due uffici speciali, per la formazione dei quali il decreto autorizzava il Comune dell’Aquila e i Comuni del Cratere ad assumere a tempo indeterminato complessivamente 200 unità di personale, e il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ad assumere a tempo indeterminato fino a 100 unità di personale, previo esperimento delle procedure selettive che la Costituzione impone per i concorsi pubblici.

Le selezioni sono state gestite dalla Commissione interministeriale Ripam (Riqualificazione della pubblica amministrazione) che, con il supporto di Formez P, e mediante una procedura rigorosa e trasparente (basti pensare allo svolgimento e correzione delle prove scritte in diretta streaming seguita da circa 93000 utenti per un totale di 83 ore), ha scelto i migliori, come più volte è stato sottolineato dal Ministro Barca e come è stato riconosciuto dallo stesso Sindaco Cialente.

Come si legge in un comunicato sul del Formez la selezione è stata «molto dura, iniziata con una preselezione basata su un test con 70 quiz (…), quattro prove scritte di diritto, specialistica, informatica e lingua, e una prova orale».

Alcuni candidati hanno riportato il punteggio massimo alle prove scritte ed orali (100/100) e sono risultati idonei, ma non vincitori, in quanto vi era la possibilità di aggiungere ulteriori punteggi per titoli ed esperienza lavorativa nella pubblica amministrazione, oltre che di godere della riserva di legge del 50% per i lavoratori già impiegati nella macchina amministrativa della ricostruzione.

Le assunzioni dei 300 vincitori sono iniziate il 27 marzo, quando sono stati stipulati i primi 204 contratti, ma gli idonei rischiano di essere dimenticati: un esercito di circa 1000 professionisti che ha dimostrato, affrontando sacrifici sia personali che economici, di avere le qualifiche e le competenze adeguate a ricoprire i ruoli professionali richiesti.

Come previsto dal bando di concorso e dalla legge, le graduatorie degli idonei costituiscono un bacino dal quale le amministrazioni possono attingere per le nuove assunzioni, per valorizzare la competenza e il merito e per garantire qualità e trasparenza del pubblico impiego, al quale si accede esclusivamente con selezione pubblica, come sancito dalla Costituzione Italiana.

Questa possibilità – scrive il “Comitato vincitori e idonei al concorso per 300 posti ricostruzione Abruzzo” – è stata insensatamente ignorata, negli ultimi mesi, dalle stesse amministrazioni abruzzesi coinvolte nella ricostruzione.

Il “Comitato vincitori e idonei al concorso per 300 posti ricostruzione Abruzzo”, che si è costituito lo scorso 23 Marzo in Piazza Duomo all’Aquila, nasce quindi con l’intento di promuovere l’utilizzo di queste graduatorie per l’assunzione di personale per profili analoghi a quelli già selezionati dal Formez, anche per incarichi a tempo determinato, al fine di uscire dai localismi e puntare sul merito.

«Una scelta che non è stata quella compiuta finora dalle amministrazioni locali. Il concorsone, a detta di tutti, è stato altamente selettivo nelle prove e trasparente nella gestione. I lavoratori assunti stanno già dimostrando la loro competenza sul luogo di lavoro».

Il Comitato si augura di avere dalla politica una «prova di ritorno» di trasparenza e onestà. Non si può continuare a creare precari, non si possono indire altri concorsi, per non si sa quale scopo, cancellando professionalità che hanno dimostrato di avere le carte in regola per lavorare, dopo aver limpidamente vinto un concorso pubblico» si legge in conclusione sulla nota.