
Nell’ anno 1985, l’Ente Fucino, con rogito notarile, cedette al Comune di Avezzano alcuni beni (capannoni e terreni circostanti in via Nuova) in uso alla società Gielle, con l’impegno di riconoscere alla società migliorie per 950milioni: a distanza di 27 anni, dopo una lunga serie di contenziosi, la Corte d’Appello dell’Aquila ha emesso una sentenza shock che condanna il Comune a pagare 806mila euro di risarcimento danni.
«E’ una sentenza assurda – attacca il sindaco Giovanni Di Pangrazio – che, per una serie di incredibili vicissitudini e leggerezze interpretative, a distanza di 27 anni si abbatte sulle casse del Comune e, quindi, nelle tasche dei cittadini. Andremo fino in fondo per tutelare la comunità e ristabilire il diritto violato. E’ chiaro che se nella vicenda ci sono stati errori e/o omissioni non deve certo pagare la città».
L’Ente, in linea con i dettami della Corte dei conti, impugnerà la sentenza davanti alla Corte di cassazione. L’amministrazione, comunque, è intenzionata a non fare sconti a nessuno. «Effettueremo una attenta verifica su tutte le controversie provenienti, come questa, da amministrazioni precedenti – conclude l’assessore alla legalità, Ferdinando Boccia, per accertare eventuali responsabilità e segnalarle alle autorità competenti».