
Martedì mattina alle ore 10.30, il Governo, nella figura del sottosegretario Antonio Catricalà, riceverà il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e altri otto sindaci rappresentanti delle aree omogenee.
«Abbiamo ottenuto questo importante risultato nell’ambito della manifestazione di consegna a palazzo Chigi di una parte dei 2000 progetti che dal mese di dicembre aspettano il finanziamento e di alcuni dei 60 aggregati del centro storico che non possiamo avviare per mancanza di fondi – ha spiegato Cialente – Consegneremo al Governo, sia di nuovo il cronoprogramma, sia il calcolo esatto dei finanziamenti necessari per continuare nella ricostruzione, in un documento dal quale emerge chiaramente che abbiamo già di fatto impegnato, come Comune dell’Aquila, 965 milioni, somma spettante al comune dell’Aquila degli oltre 2 miliardi della delibera Cipe del dicembre 2012, peraltro scandalosamente non ancora trasferita».
«Nello stesso documento – ha aggiunto il sindaco – dimostriamo, conti al centesimo, che per il 2013 servono solo per i progetti presentati ad oggi altri 800 milioni di euro. L’incontro è particolarmente importante perché dal mio colloquio con il presidente Monti ho potuto comprendere che la richiesta immediata di nuovi fondi per il cratere non era stata assolutamente considerata, né dal premier, né dal ministro Grilli, nonostante le pressioni del ministro Barca».
«La mobilitazione deve partire da adesso – ha sottolineato il primo cittadino del capoluogo abruzzese – poiché è in questi giorni che si discute il documento economico e finanziario. Nei prossimi giorni chiederemo, inoltre, di poter incontrare i segretari dei partiti presenti in parlamento. È una battaglia decisiva che si gioca ora».
«Ho letto stamani – ha aggiunto – le dichiarazione del presidente Chiodi. Francamente non so cosa rispondere poiché evidenziano in pieno la sua assoluta disinformazione. Ignora che il Comune ha da tempo approvato il cronoprogramma della ricostruzione, come ignora che mancano i fondi, cosa che, con l’assessore Di Stefano, segnalammo sin dal giugno-luglio del 2012. Certamente cerca di mascherare il fallimento della sua esperienza commissariale, sopratutto rispetto ad un altro presidente, Vasco Errani, che mentre Chiodi non cavava un ragno da un buco, riusciva a prendere ben 6 miliardi di euro per la sua Emilia Romagna: differenze di prestigio e capacità».
«Non voglio fare altre polemiche – ha continuato Cialente – voglio solo ricordare che mentre in pochi mesi noi abbiamo speso i 965 milioni, all’atto del suo abbandono, il 31agosto 2012, Chiodi ha restituito al Governo l’enorme somma di 445 milioni di euro che con la complicità di Fontana, era stato incapace di trasferire agli enti attuatori per la ricostruzione. Per quanto riguarda De Matteis, credo possa essere utile un consiglio comunale, per due motivi: il primo perché avremo finalmente occasione per fargli capire come stanno le cose, il secondo per avere la gioia di vederlo partecipare almeno per un’ora ad un consiglio comunale».