
«Apprendiamo quanto accaduto al periodico on line “L’Editoriale”, il quale ha subito e sta subendo in questi giorni gli effetti di una decisione dell’autorità giudiziaria (non si sa se del Gip del Tribunale dell’Aquila o se della Procura in sede; se si tratti di sequestro preventivo, probatorio o di altro) prima ancora di averne appreso i contenuti e le motivazioni che, allo stato, parrebbero ancora ignote al direttore responsabile e, quindi, in violazione di fondamentali principi di civiltà giuridica». E’ quanto afferma, in una nota, il presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta.
«E’, infatti, accaduto – prosegue la nota – che alcuni articoli pubblicati sul sito della predetta testata giornalistica e relativi ad una delle indagini sarebbero stati oscurati dalla Polizia Postale, si presume su disposizione dell’autorità giudiziaria, all’insaputa del direttore responsabile al quale ancora nulla sarebbe stato notificato».
«Al riguardo, con riserva di valutare anche nel merito le motivazioni che hanno determinato un atto tanto grave, anche per le modalità di attuazione, per il diritto di cronaca e, più in generale, della libertà di manifestazione del pensiero oltre che per il diritto ad essere informati dei tanti che hanno quotidianamente apprezzato ed apprezzano l’opera de “L’Editoriale”, non ci si può esimere – osserva il presidente Stefano Pallotta – dal rilevare che detta situazione stride fortemente con l’esercizio del diritto di cronaca che “L’Editoriale” concorre a svolgere nell’interesse della comunità la quale, soprattutto in questa fase, condivide quel particolare desiderio di legalità nel quale ravvisa il ‘fulcro per la rinascita non solo dell’Aquila ma dell’intero paese’, come di recente sottolineato dal presidente del Senato in occasione della Sua visita all’Aquila».
«Tra l’altro – prosegue il presidente dell’Ordine dei giornalisti – accade sovente che indagini giornalistiche aprano la strada agli accertamenti giudiziari e concorrano a fare luce su vicende di dubbia legalità. Riteniamo, quindi, che la diffusione di un articolo giornalistico a mezzo internet integri una manifestazione di pensiero che possa trovare limitazioni solo nella corrispondente tutela di diritti di pari dignità costituzionale».
«Auspichiamo, quindi, che quanto accaduto a “L’Editoriale” – conclude il presidente Pallotta – possa essere chiarito prima possibile in ogni suo aspetto e in tutte le sue connotazioni affinchè l’ Editoriale, cui manifestiamo la nostra vicinanza e solidarietà, possa proseguire nella sua attività di indagine giornalistica e di informazione di cui tutta la comunità si è giovata e si giova quotidianamente».