
di Gioia Chiostri
Il social network Facebook ha deciso di collaborare con i procuratori generali di diciannove stati federali americani. Sulla pagina [i]Safety[/i] del social network verranno pubblicati video e consigli sul funzionamento delle [i]privacy policy[/i] per la tutela dei minori in rete.
Il nuovo progetto Safety permetterà a milioni di adolescenti statunitensi di navigare con maggiore sicurezza nel celeste labirinto di Facebook. In collaborazione con la National association of attorneys general (Naag), che rappresenta i procuratori generali nei vari stati federali, l’azienda di Menlo Park ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per la sicurezza dei minori sul mondo digitale del network.
I singoli procuratori generali inizieranno a pubblicare, secondo le direttive della nuova policy, una serie di messaggi promozionali per la tutela dei netizen più vulnerabili, troppe volte vittime silenziose del cyber-bullismo (cruda realtà giovanile) e di adescamenti sessuali. Sulla pagina Facebook Safety verranno dunque pubblicati video esplicativi e consigli pratici sul funzionamento corretto delle varie impostazioni previste nelle privacy policy del social network.
«Un numero sempre maggiore di genitori è ora in grado di capire il funzionamento di Facebook e come questo intrigante mezzo di comunicazione venga sfruttato dai ragazzi – ha spiegato Doug Gansler, attuale presidente della Naag- ma questo non vuol dire che gli stessi genitori capiscano il funzionamento delle impostazioni in materia di privacy». Gansler sembra soddisfatto della partnership con Facebook, che ha definitivamente scalzato MySpace dal podio delle reti sociali.
Il progetto Safety salvaguarderà tutti i minori e assicurerà che facciano scelte digitali responsabili, intelligenti e sicure.
Nella primavera del 2011, Facebook aveva già lanciato l’iniziativa Family Safety Center, vista come un punto di riferimento per quelle informazioni legate alla sicurezza nelle condivisioni. Anche in quel caso erano stati previsti consigli sotto forma di articoli e video.
Difficile tutelare una mente pronta a tutto, come può esserla quella di un ragazzo alla scoperta di cose nuove e attraenti. La policy potrebbe rivelarsi una grande scelta ed intuizione, per tutti quei genitori che vorrebbero capire di più le cyber insidie, e aiutare i figli a scacciarle via.