Terrore a Boston, runner pescaresi in lutto

16 aprile 2013 | 20:02
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Terrore a Boston, runner pescaresi in lutto

Profilo su Facebook listato e paura che si sia voluto attaccare il cuore dello sport, quello sano e amatoriale, dove tutti possono essere protagonisti. Così i ‘Runner di Pescara‘ regiscono al doloroso attentato alla storica Maratona di Boston che ha provocato tre morti e oltre 140 feriti.

«Siamo sconcertati. Prima l’annullamento della Maratona di New York, ora l’attentato a Boston. Speriamo non sia l’inizio di un nuovo corso. La paura c’é ma anche tanti interrogativi: si tratta di un atto terroristico o del gesto di uno squilibrato che vuole colpire un mondo sano»? A parlare è Monia Coletti, classe ’69, maratoneta pescarese che ha all’attivo sei gare, da quella prestigiosa di New York – dove ha corso con la dedica per le vittime del sisma dell’Aquila stampata sulla maglietta – a quella di Berlino, e poi di Milano, di Pescara, fino a Valencia, in Spagna, lo scorso anno, e a Roma il 17 marzo scorso. Proprio al traguardo dei 42 chilometri corsi nella capitale con tre ore e 8 minuti, Coletti è arrivata terza tra tutte le italiane nella sezione amatoriale. E, oggi, mentre raccontava lo stato d’animo suo e dei suoi compagni runner, da Roma è arrivata la coppa della Maratona di Roma che non aveva preso al termine dalla gara. «Un segno – ha concluso Monia – per non arrendersi».