
di Giovanni Baiocchetti
Un nuovo modo di conoscersi, spettegolare ed “approcciare” si sta diffondendo sul web, soprattutto tra i giovani. Si tratta di Spotted, uno spazio virtuale che permette di pubblicare commenti anonimi su persone ‘avvistate’ in luoghi di incontro come scuole, università, piazze o addirittura intere città.
All’Aquila si contano già numerose pagine Spotted: la mania degli ‘avvistamenti’ ha contagiato l’ateneo aquilano, le scuole superiori, Piazzetta Regina Margherita, Colle Sapone e altre zone della città.
{{*ExtraImg_128286_ArtImgRight_300x400_}}Il fenomeno nasce in Inghilterra nel 2010, quando Rich Martell, un giovane studente della University College London, decise di creare un sito dove lui e i suoi amici potessero pubblicare commenti sulle ragazze avvistate in biblioteca. L’idea è piaciuta e in meno di due mesi oltre 250mila studenti si sono affiliati a questa piattaforma di “[i]microblogging anonimo localizzato[/i]”, come fu definita dal suo inventore. A causa della natura intrusiva dei commenti il sito fu costretto a scomparire, ma non questa moda, che poco tempo dopo è approdata su uno dei più famosi [i]social network[/i] al mondo: Facebook.
Per capire meglio di cosa si tratti citiamo la presentazione di una delle più seguite pagine Spotted della nostra città: “[i]Se hai “avvistato” qualcuno all’università (in biblioteca, a lezione e così via) ma non hai trovato il modo per approcciare, mandaci un messaggio e noi lo posteremo in maniera del tutto anonima.[/i]”
{{*ExtraImg_128287_ArtImgLeft_300x400_}}Un’altra pagina di ‘avvistamenti’, invece, reca la seguente didascalia: “[i]Spotted Regina Margherita è un modo simpatico di prendersi in giro tra giovani aquilani e non che si ritrovano a piazza Regina Margherita a fare di tutto. Ogni riferimento a cose e persone è puramente goliardico, non ve la prendete.[/i]”
I messaggi divulgati dagli utenti possono essere letti dal target diretto della comunicazione o da qualche suo amico in grado di fornire informazioni al “cacciatore” sull’identità della “preda”. Internet è il mezzo che, in una società più complessa e dinamica, svolge la funzione che una volta avevano gli amici e gli amici degli amici. A loro, in un passato non troppo lontano, spettava infatti il compito di seminare indizi per aiutare l’aspirante ‘cacciatore’ a scoprire l’identità dell’avvistata.
Piaccia o non piaccia, la città di sant’Agnese non poteva che essere un terreno fertile per un fenomeno come questo, che sta prendendo sempre più piede in Italia e in Europa.