
di Gioia Chiostri
Il Vitruvio Pollione non ci sta. Il rinomato Liceo Scientifico di Avezzano, da sempre meta scolastica di moltissimi studenti volenterosi, oggi si trova ad un bivio: non esiste più, o, meglio sta per scomparire fra le pieghe di una società ridotta allo stremo dallo Stato. «Rivogliamo il Vitruvio» non è un semplice slogan, ma una voce di protesta, una necessità, una verità che deve concretizzarsi al più presto.
Domani, a partire dalle ore 15, partirà da via Aldo Moro (di fronte all’ex Vitruvio) una manifestazione di massa: studenti, genitori e docenti uniranno le forze per far sentire, chiara e potente, una sola voce, quella della ragione.
«Scenderemo in strada e coinvolgeremo tutta la città nella loro battaglia contro i ritardi della ricostruzione del Liceo Scientifico. Rivogliamo il Vitruvio è il tema della manifestazione organizzata per venerdì da docenti, studenti e genitori. La manifestazione sarà un modo per far sapere alla città, alla Marsica e a tutte le istituzioni che dietro lo Scientifico ci sono duemila persone che ogni giorno vivono sulla loro pelle le difficoltà di non avere una scuola da quasi due anni. Una sola parola: carica» – queste le parole di Yuri di Marco, rappresentante d’Istituto e studente del Vitruvio Pollione, nonché organizzatore e primo animatore della protesta ‘scolastica’.
«Ci saranno professoresse e genitori a bordo di biciclette, studenti vestiti da becchini e studentesse nei panni di vedove nere, che daranno origine a un corteo funebre con tanto di bara. Si partirà da via Aldo Moro, si proseguirà lungo via Aquila e in seguito si continuerà per via Corradini con l’intento di arrivare presso piazza Risorgimento, dove avrà luogo un sit-in – ha spiegato il ragazzo – lo scopo, naturalmente, è quello di riportare l’attenzione sulla vicenda riguardante la ricostruzione dell’edificio della nostra scuola. Gli aquilani possono capire la situazione in cui ci troviamo; ognuno deve contribuire con i mezzi che ha a disposizione per favore la ricostruzione, affinché la nostra Provincia possa finalmente rinascere in tutti i settori, soprattutto quelli scolastici». La protesta è fortemente voluta da tutti i rappresentanti degli studenti, dal corpo docenti e dal comitato genitori.
Stufi dei ritardi, stufi di continuare a sollecitare una ricostruzione che tarda ad attivarsi, gli studenti dicono basta. La scuola è un bene inalienabile, se dovessimo dirla prendendo in prestito un concetto giuridico. Il suo valore va preservato, e non ha a che fare solo con lo spirito di sacrificio, badiamo bene, ma anche con una struttura in grado di ospitare ragazzi che raggiungono la maggiore età. Basi solide per una crescita solida, la scuola, oggi più che mai, ha bisogno di certezza.