
Fumata nera al secondo scrutinio per eleggere il Presidente della Repubblica. Il più votato è stato Stefano Rodotà, che però non ha raggiunto la soglia dei due terzi dell’Assemblea, pari a 672 voti.
Nessuno ha raggiunto la soglia dei 672 voti. Stefano Rodotà ha ottenuto 230 preferenze, Chiamparino 90, D’Alema 38, Marini 15, Mussolini 15, Prodi 13, Bonino 10, De Caprio 9, Sibilia 7, Bindi 6, Severino 5, Berlusconi 4, Bersani 4, Fini 4, Napolitano 4, Merlo 3, Cucuzza 2, Forlani 2, Grasso 2, Maniscalco 2, Palmieri 2, Sabelli Fioretti 2, Santanchè 2, Versace 2.
I voti dispersi sono stati 41, le schede bianche 418, le nulle 14. Domani la terza e ultima votazione con la soglia qualificata dei due terzi dell’Assemblea, pari a 672 voti.
Alla prima votazione Rodotà aveva ottenuto 240 voti contro i 230 della seconda. In crescita Chiamparino da 41 voti a 90 e D’Alema da 12 voti a 38. Lieve calo per Prodi che scende da 14 a 13 voti. Berlusconi e Bersani hanno ottenuto alla seconda votazione 4 voti ciascuno.
Per la seconda votazione hanno votato 948 ‘grandi elettori’ contro i 999 della prima votazione.
La terza votazione per eleggere il Presidente della Repubblica comincerà domani alle ore 10. Alle 9,40 è convocata la Conferenza dei capigruppo.
La quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica potrebbe slittare a sabato. Al momento la riunione congiunta dei capigruppo di Camera e Senato aveva stabilito che si sarebbe proceduto a due votazioni al giorno. Ma domani alle 9 è convocata una nuova riunione congiunta dei capigruppo: in quella sede un capogruppo potrebbe chiedere lo slittamento e si potrebbe dunque passare a una nuova decisione.