
L’esperienza della Protezione Civile italiana nei soccorsi alle popolazioni colpite da terremoti è stata illustrata a 21 osservatori internazionali, di 14 paesi europei ed extraeuropei, al workshop che, ad Alessandria, ha chiuso oggi il progetto DrHouse ([i]Development of Highly Specialized Operative Units for Structural Evaluation[/i]).
Il progetto, finanziato al 90% dalla Commissione Europea, è stato attuato dal dipartimento della Protezione Civile con la collaborazione del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e della fondazione Eucentre.
«Abbiamo cercato – spiega Mauro Dolce, dirigente generale del dipartimento – di mettere a disposizione del meccanismo di protezione civile europea l’esperienza e le competenze maturate dal sistema italiano nei diversi terremoti che hanno colpito il nostro territorio in anni recenti, a cominciare da quello del 1997 delle Marche. Si tratta di professionalità non comuni in Europa».
L’obiettivo è di sviluppare un modulo per l’intervento, a seguito di forti terremoti, in un raggio di 15 mila chilometri, per supportare le autorità locali.