
I contenuti dell’articolo pubblicato oggi dal [i]Financial Times[/i] non convincono il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. «Lo sblocco della ricostruzione ad opera dei 57 Comuni, grazie alla nuova [i]governance[/i] disegnata e attuata dal Governo – ha spiegato il ministro – è un chiaro segnale dell’uscita dal torpore denunciato dal quotidiano britannico».
«Le persone rientrate nelle loro case sono più di 45 mila – argomenta Barca – Anche i 22 mila sfollati citati nell’articolo non vivono, come afferma il FT, in “caserme della polizia”, ma in alloggi confortevoli. Non vi è più alcun rischio di bancarotta in quanto, dalla fine del periodo di commissariamento (settembre 2012), è stato sbloccato circa un miliardo di euro».
«Nella sola L’Aquila oggi – aggiunge il ministro – sono aperti circa 2.300 cantieri per la ricostruzione delle abitazioni private della periferia. La costituzione di due uffici speciali tecnici, uno per L’Aquila, l’altro per i 56 Comuni del cratere, e il reclutamento con concorso pubblico di 350 tecnici di valore (di cui 300 a tempo indeterminato) selezionati tra 16 mila concorrenti, consentono di “mettere a contributo” molti altri cantieri utilizzando subito tutte le risorse disponibili allo scopo».
«Per quanto riguarda il centro storico de L’Aquila, simbolo internazionale di una “mancata ricostruzione” – prosegue Barca – i cantieri aperti sono più di 100. L’attivazione degli uffici speciali per la ricostruzione e l’introduzione di un metodo semplificato consentono ora di avviare a istruttoria una moltitudine di immobili privati che assorbiranno entro l’estate le risorse finanziarie disponibili allo scopo. Simile situazione riguarda il resto del cratere. Il Governo ha preso atto di questa ricostruzione segnalata dai sindaci del cratere e dunque dell’urgenza di nuovi fondi che consentano la prosecuzione delle opere senza interruzioni».