
Guai in vista per un portalettere che la polizia accusa di avere preso un sacco pieno di posta con l’intento (presunto) di gettarlo invece di consegnare le lettere ai destinatari.
I fatti risalgono a due giorni fa e sul caso ora indaga a tutti gli effetti la magistratura visto che l’indagine è coordinata dal pm Antonietta Picardi. Gli atti, dunque, sono stati consegnati in Procura dagli agenti dell’ufficio di prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia della Questura, diretto da Enrico Rendesi.
Questi i fatti. La squadra volante è intervenuta nella sede del Centro operativo postale, a Centi Colella, dopo la segnalazione di una persona che sosteneva di avere notato il sospettato, L. D. G, di 56 anni, mentre trasferiva un sacco pieno di posta da una macchina di servizio a quella sua. Gli uomini della Volante si sono portati sul posto e hanno notato che, effettivamente, la corrispondenza era stata trasferita a bordo della sua macchina.
A quel punto è scattata una denuncia a piede libero con la contestazione dell’articolo 619 del codice civile che prevede il reato di «violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commesse da persona addetta al servizio delle Poste, telegrafi o telefoni». Che prevede, in astratto, in caso di condanna, una pena che va fino a tre anni di reclusione.
Accusa tutta da provare visto che il fatto di trasferire la posta dalla macchina di servizio a quella propria non prelude necessariamente al fatto che il sospettato se ne volesse disfare in danno dei destinatari. La polizia, secondo quanto si è appreso, ha poi fatto anche una perquisizione domiciliare che ha avuto esito negativo, ovvero favorevole al sospettato.
Probabile che in tempi brevi ci sia un interrogatorio per sentire le ragioni dell’accusato.
Fonte: Il Centro.