
di Gioia Chiostri
Battaglia fra titani quella che, recentemente, ha infiammato le pagine web di tutto il mondo. I giovani, da sempre campo privilegiato di sperimentazione per qualsivoglia moda o marchio, hanno decretato il vincitore: Facebook, dalle ultime statistiche, è risultato in calo rispetto al nemico giurato Twitter.
Il panorama adolescenziale dell’online è stato recentemente ritratto dalla Piper Jaffray, che ha studiato gli interessi di circa 5.000 teenager americani. Quello che salta subito all’occhio è la decrescita del gigante di Mark Zuckerberg. Addio al weekend su Facebook allora? È davvero finita per l’amico blu che tanto gentilmente chiede come si sta e cosa si sta facendo?
I dati parlano chiaro: il 30% dei giovani americani ha detto di sì a Twitter come il social network più importante; in basso alla classifica, appena di poco sotto, c’è Facebook, che si ritaglia il 33% della totalità. Non che Facebook abbia già gettato la spugna, ma avanti! Analizziamo i dati: dall’anno scorso ha perso ben 9 punti percentuale. Interessante è il dato raccolto da Instagram che, a discapito del network in blu, registra un +5, passando quindi dal 12% al 17% nell’indice di gradimento generale.
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Il declino di Facebook è un segnale che dovrebbe mettere in allarme lo staff del social network più popolare al Mondo: il disinteresse dei più giovani può essere visto come una linea guida per scegliere i passi da seguire nell’imminente futuro. I social media sono ‘tecnologie e pratiche online’, uno ‘strumento’ per gli utenti che vogliono condividere; i social network, invece, sono vere e proprie ‘reti sociali’, utilizzate per accrescere e mantenere relazioni in base a interessi reciproci. Una differenza, questa, da tenere in considerazione per capire la decrescita facebookkiana di quasi 10 punti percentuali rispetto all’anno scorso.
Quali saranno quindi i prossimi [i]step[/i] che seguiranno i social per mantenere vivo il proprio business? Il resoconto di Piper Jaffray ha indicato che il 76% dei ragazzi e il 79% delle ragazze ha affermato di aver fatto shopping online, mentre un intervistato su due ha affermato che i propri comportamenti di consumo sono influenzati dai propri contatti in rete, e questo è un dato da tener ben presente se si vuole incrementare la fruizione dei social network per scopi differenti dal semplice ‘chatta’ o ‘twitta’.
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Ultima novità: il canale retail delle aziende aumenta il proprio fatturato, perché addirittura il 70% dei giovani intervistati ha dichiarato di preferire l’acquisto sul sito ufficiale delle loro marche preferite rispetto ai grossi canali di e-commerce. Si può far tesoro di questi trend e ipotizzare le prossime mosse: non è un caso, per esempio, che Twitter abbia di recente comprato We Are Hunted, una piattaforma specializzata nel costante monitoraggio di blog, social network e reti BitTorrent per la compilazione di classifiche. O che Facebook stia programmando in segreto i messaggi a pagamento (scoop allarmante). Alcuni specialisti del settore sottolineano come solo la giusta integrazione tra tecnologie vecchie e nuove possa essere di appeal per la stragrande maggioranza dell’utenza.
Facebookkiani di tutto il mondo restate in stand by: non è detta l’ultima parola. #Chiladuralavince… Ops! Questa è un’espressione twitteriana: la ‘twitterite’ ha già cominciato a diffondersi. Fra un po’ il weekend lo si passerà su Twitter, suppongo!