
di Claudia Giannone
Esordio nella panchina toscana per Corrado Orrico, personaggio già molto conosciuto nel calcio italiano. Dopo diversi ingaggi, tra cui l’Inter, il mister trova la forza per tentare la salvezza con il Gavorrano. All’età di 73 anni, subentra al neo esonerato Renato Buso. E oggi è soddisfatto della prestazione della propria squadra, indipendentemente dal risultato. Intervista svolta direttamente all’interno della panchina, poiché il ct era costretto a rimanere seduto per un problema ad una gamba.
«Facciamo degli errori che poi paghiamo a caro prezzo, però devo dire bravi a tutti. Io non mi aspettavo una partita così. C’era una situazione di rassegnazione, ed è la cosa più brutta nel calcio, perché impedisce di fare il proprio dovere. Intanto, ci è mancato un uomo. E rimane sempre il palo sullo scadere. Ma la squadra ha fatto ampiamente il proprio dovere. Io ho i capelli bianchi, e più di 70 anni: di emozioni ne ho avute parecchie.
È stato un rientro nella professione che ho fatto per 50 anni, ho rivisto i giovani, ho cercato di dare un po’ di morale correggendo qualcosa. La solita routine, che è quella che piace di più.
Per come li avevo visti in settimana, sinceramente, ero molto incerto sulla prestazione; invece hanno fatto una prestazione concreta, quindi si riparte da qui, analizzando qualche difetto di troppo che c’è ancora, e aumentando il ritmo di gara, se possibile. C’è da sperare anche nel Padre Eterno. Quando facevo il critico era semplice, invece costruire e fare è difficile».
Esordio tra le mura del “Fattori”, invece, per Giovanni Pagliari. Secondo match per lui con il team rossoblù, seconda vittoria e tante soddisfazioni. Il gruppo sta lavorando, e si arriverà in alto.
«Tre punti di platino: non abbiamo fatto una grande partita, però i ragazzi ce l’hanno messa tutta. Non è facile giocare su questo campo, la palla rimbalza sempre male. Il primo tempo abbiamo cercato troppe palle lunghe e ci siamo adeguati al loro modo di giocare, senza creare molto. Nel secondo tempo, è andata un po’ meglio.
Abbiamo sbagliato la gestione dell’ultimo quarto d’ora: i ragazzi hanno le qualità per fare meglio, per rischiare di meno. Al 94’ non puoi rischiare di pareggiare: si deve trovare il secondo goal, perché la squadra ha le qualità per farlo, senza soffrire.
Io sono qui da dieci giorni, e per i miracoli mi sto ancora adattando. Qualcosa lo stiamo facendo dal punto di vista mentale, e i ragazzi non vincevano da mesi in casa. C’è questo blocco psicologico, ma attraverso queste partite deve arrivare la serenità per affrontare gli ultimi incontri.
È normale che dobbiamo crescere tutti, ma queste vittorie devono dare la consapevolezza di crederci. Sono molto contento della prestazione e dell’atteggiamento. La squadra c’è, e stiamo creando quel gruppo che ci può portare a toglierci delle soddisfazioni. A Teramo andremo a fare la nostra partita, perché vogliamo rimanere in alto. Dobbiamo mantenere e, se possibile, migliorare questa posizione».