
«Meno cemento e più interventi di ingegneria naturalistica per salvaguardare il territorio e rispettare il protocollo di Kyoto». E’ quanto emerge dal convegno internazionale incentrato sulle esperienze d’ingegneria naturalistica in Italia, Spagna e America Latina, -nella sala consiliare del Comune di Rocca di Mezzo – organizzato dall’Ente Parco.
Tema del convegno, la salvaguardia del patrimonio ambientale. «L’ingegneria naturalistica», ha spiegato Giuliano Sauli, presidente nazionale dell’Aipin, «dove i tecnici italiani sono ai primi posti nel mondo, rappresenta la risposta migliore per la difesa del suolo e la salvaguardia del territorio in linea con il protocollo di Kyoto». Strada imboccata da tempo dal Parco Sirente Velino, «dove – ha ricordato il direttore Oremo Di Nino – sono stati realizzati già diversi cantieri didattici per la formazione dei tecnici, mentre nella realizzazione della galleria di Serralunga abbiamo convinto l’Anas a modificare l’impostazione iniziale e inserire opere di ingegneria naturalistica per ridurre l’impatto ambientale».
Il Parco, in linea con la missione operativa, ha messo in cantiere nuove iniziative per diffondere la pratica degli interventi rispettosi dell’ambiente e del territorio, dove un ruolo di primo piano lo svolge l’Università dell’Aquila. Gli esperti, oltre a mettere in risalto le tecniche innovative di ingegneria naturalistica nel Parco Sirente-Velino, hanno messo sul tavolo di confronto le esperienze di ingegneria naturalistica in Abruzzo e nelle colline calanchive senesi, in Spagna e America Latina e fatto il punto sui nuovi metodi di intervento di Ingegneria Naturalistica nei corsi d’acqua della Catalogna».