
di Maria Chiara Zilli
Assolti in primo grado con formula piena i due giovani aquilani accusati di aver utilizzato in maniera potenzialmente pericolosa un petardo e un fumogeno durante una partita della quadra abruzzese L’Aquila Calcio. A renderlo noto è il difensore di uno dei due ragazzi, l’avvocato Gianluca Giuliani.
I fatti contestati risalgono al 2010, quando i due tifosi vennero accusati di aver utilizzato i due oggetti durante il [i]match[/i] L’Aquila – Atessa Val di Sangro, disputato nello stadio aquilano Tommaso Fattori.
Ai due aquilani, in particolare, venne contestato il lancio o utilizzo di materiale pericoloso, reato descritto dal primo comma dell’articolo 6 bis della legge 401 del 1989. Nella legge si fa esplicito riferimento al “[i]pericolo per le persone[/i]” e tra gli oggetti considerati potenzialmente pericolosi vengono citati “[i]razzi, bengala, fuochi artificiali, petardi, bastoni, mazze, oggetti contundenti o comunque atti ad offendere[/i]”, ma anche “[i]strumenti per l’emissione di fumo o di gas visibile[/i]” e “[i]materiale imbrattante o inquinante[/i]”.
Entrambi i tifosi vennero anche raggiunti dal D.a.spo – il divieto di accedere alle manifestazioni sportive – per la durata di un anno, senza obbligo di firma.
L’assoluzione in primo grado è arrivata a poco meno di tre anni dai fatti contestati, dopo tre udienze. Il secondo tifoso è stato difeso dall’avvocato Carlo Peretti.