
di Antonella Calcagni
Sarà realizzato all’Aquila il centro internazionale per la sicurezza alimentare. Il capoluogo abruzzese ha avuto la meglio sulla candidatura di Brescia.
Di recente l’amministrazione comunale ha sottoscritto un protocollo d’Intesa con la Regione, l’Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise con sede a Teramo, il ministero della Salute e il ministero della Coesione. Si tratta di un organismo voluto dalla Unione Europea che dovrà essere realizzato in Italia.
L’operazione potrebbe essere a costo zero o quasi per il Comune dell’Aquila. La sede individuata, spiega l’assessore alle Attività produttive, Marco Fanfani, è il frutto di un lascito di tanto tempo fa e si trova a Pettino su un’area di 10 ettari, ora di proprietà dello Zooprofilattico.
L’istituto, peraltro, potrebbe contare anche sugli indennizzi previsti dal sisma per la riqualificazione della sede per circa 3 milioni di euro. Dunque nessun problema per la realizzazione materiale del centro, qualche ostacolo potrebbe invece profilarsi all’orizzonte per la sua gestione che dovrebbe essere affidata allo zooprofilattico.
Nel centro dovrebbero essere impiegati 50 o 60 ricercatori che rappresentano un costo soprattutto in questo momento. Inoltre si renderebbe necessario reperire anche una sede temporanea, visto che si intende far partire il progetto entro l’anno, in attesa che l’immobile diruto che si trova a Pettino venga ristrutturato. Attualmente in Italia esistono realtà regionali, come il Centro studi per l’analisi e la valutazione del rischio alimentare del Lazio, che si occupa di monitoraggio e ricerca, per garantire la salute dei cittadini attraverso elevati livelli di sicurezza alimentare lungo tutta la filiera di produzione. Il centro aquilano avrà invece carattere internazionale.
Oltre al Centro mondiale per la sicurezza alimentare potrebbe essere realizzata anche un’officina farmaceutica per la produzione di vaccini. Inoltre il centro gestito dall’Istituto zooprofilattico potrebbe fungere da attrattore anche per l’insediamento di nuove imprese. Di fatto il Centro si occuperà della certificazione dei prodotti prima dell’immissione nel mercato.
«Per il nostro territorio – ha sottolineato l’assessore Fanfani – è una grande occasione, in grado anche di richiamare l’interesse delle aziende alimentari e di portare nuova occupazione». La palla passa alla politica.