Renzi: «Io premier? Improbabile»

23 aprile 2013 | 18:31
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Renzi: «Io premier? Improbabile»

«La mia candidatura è la più sorprendente e la meno probabile. Non credo che sia sul tappeto». Matteo Renzi respinge così l’ipotesi che possa essere il suo il nome ad uscire dalle consultazioni al Quirinale.

Consultazioni lampo‘ quelle del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con le forze parlamentari. Un [i]timing[/i] stringente che vede avvicendarsi i rappresentanti dei gruppi parlamentari, non i leader politici. In parallelo c’è stata la direzione del Pd che ha approvato il mandato alla delegazione che salirà al Quirinale per le consultazioni con il presidente della Repubblica sulla formazione del governo. Sette i voti contrari e 14 le astensioni.

Con l’ordine del giorno, il Pd assicura «pieno sostegno al tentativo di Giorgio Napolitano» e «mette a disposizione le proprie forze e le personalita’ del partito utili a formare il governo».

Pier Luigi Bersani, intanto, ha confermato le dimissioni: il segretario, nel ribadire la necessità di dare un governo al Paese, ha anche lanciato un monito al partito perchè si dia un principio d’ordine cioè una regola di comportamento per il rispetto delle decisioni, per evitare le lacerazioni andate in scena in Parlamento nelle votazioni per il Capo dello Stato.

Tornando alle consultazioni al Quirinale la prima indicazione che arriva è quella di Roberto Maroni, segretario federale della Lega, che pone il suo ‘niet’ all’ipotesi di consegnare le chiavi di Palazzo Chigi a Giuliano Amato. Il ‘Dottor Sottile’ vede, di conseguenza, crollare le sue quotazioni a tutto vantaggio di quelle di Matteo Renzi, nome gradito anche al Pdl. Almeno fino alla frenata del sindaco di Firenze.

A fare per primo il nome del sindaco di Firenze è stato il leader dei ‘giovani turchi’ del Pd, Matteo Orfini. La premessa dell’incarico a Renzi dovrebbe comunque essere quella delle larghe intese, ipotesi che non piace a Nichi Vendola e a Sel: «Sarebbe una camicia di forza per il povero Renzi», ha detto ribadendo il suo ‘no’ a un governissimo, ma impegnandosi a sostenere tutte quelle scelte che vanno in direzione del cambiamento.

Non pregiudizialmente contrari a Matteo Renzi si dichiarano gli esponenti di Scelta Civica, anche se Andrea Romano mette in guardia dal rischio che la sua candidatura possa essere una «carta giocata» per risolvere conflitti interni al Pd.

No a governissimi anche da Fratelli d’Italia che però si dicono aperti a Renzi, ha detto Giorgia Meloni dopo la consultazione.

Nuova assemblea dei 5 Stelle per decidere la linea da tenere in vista delle consultazioni. Il Movimento già nella riunione di ieri ha considerato varie ipotesi, tra queste anche quella di disertare l’appuntamento non andando affatto al Quirinale. La linea da tenere verra’ decisa nel pomeriggio.

«Svp ha un programma specifico concordato con il Pd e lo vogliamo sostenere anche con un nuovo governo anche di larghe intese. Speriamo che questo sia possibile e noi daremo il nostro sostegno», ha detto il capogruppo dell’Svp alla Camera, Daniel Alfreider, al termine dell’incontro con Napolitano durante il quale, ha aggiunto, «non sono stati fatti dei nomi».